Banane, rumori e milioni: l’arte del ‘così so fare anch’io’

Anni fa, durante una vacanza a Londra, mi ritrovai a entrare in una galleria d’arte quasi per sbaglio. Forse ero in cerca di un bagno, o forse attirato dal profumo del caffè del bar interno. Fatto sta che mi ritrovai circondato da opere di artisti contemporanei: alcune davvero molto belle, altre notevoli, altre… beh, non proprio da dimenticare, ma quasi. Fu un’esperienza illuminante: scoprii che l’arte contemporanea non è solo scemenze concettuali fatte per Instagram e polemiche sui giornali. Ci sono validi artisti che lavorano con passione e talento, ma che, ahimè, riscuotono poca attenzione. Perché? Perché le luci della ribalta sono tutte puntate su cose come la Banana di Maurizio Cattelan.

La Banana e i milioni

“Comedian”, meglio nota come la banana attaccata al muro con del nastro adesivo, è diventata un simbolo dell’arte contemporanea (e dei suoi eccessi) sin dalla sua comparsa nel 2019. Quest’anno è stata venduta per 6,2 milioni di dollari. Avete letto bene. Sei milioni e rotti per una banana che potete replicare con due euro al supermercato e un rotolo di scotch da ferramenta. Ma non fatelo: senza il nome di Cattelan non vale nulla.

L’acquirente, un certo Justin Sun (magnate delle criptovalute e, apparentemente, amante dei meme), ha dichiarato che l’opera rappresenta “un fenomeno culturale che unisce arte, meme e criptovalute”. Una frase che suona più come la descrizione di un tweet virale che di un’opera d’arte. Ma d’altra parte, questo è il punto: la Banana è arte solo perché tutti dicono che lo è. Se non ne parlassero, se non scatenasse polemiche, non esisterebbe.

Apocrifi e imitazioni

Da questo punto di vista, Sun ha ragione: la Banana è più un meme che un’opera. E sarebbe interessante testarne il potenziale replicativo: immaginate di proporre variazioni e venderle come “Cattelan apocrifi”. Una Banana attaccata col nastro isolante. Una con lo scotch da pacchi. Magari una mezza sbucciata, per sottolineare la caducità dell’esistenza (e la fragilità del mercato dell’arte). Rimarrebbero valutate milioni di dollari? Probabilmente no, perché il valore non è nell’idea, ma nel nome.

Metal Machine Music: la Banana in musica

Ma non crediate che il mondo della musica sia immune a queste derive. Nel 1975, Lou Reed pubblicò un album chiamato Metal Machine Music (MMM per gli amici): oltre un’ora di rumori, feedback di chitarra, zero melodie e zero ritmo. Un disco che, per inciso, nessuno vi impedisce di registrare in casa vostra con una chitarra scordata e un amplificatore rotto. Anche Reed, in fondo, prese ispirazione dai lavori di La Monte Young e del Theatre of Eternal Music, artisti accademici di tutt’altra pasta, ma senza avere i mezzi culturali o tecnici per reggerne il confronto.

All’epoca, Metal Machine Music fu accolto con sputi (letteralmente). Reed stesso dichiarò che l’album era una provocazione, e ci mancherebbe. Però oggi è considerato un’”opera influente”, lodata da musicisti noise e industrial. Come per la Banana, il valore dell’opera sta tutto nella mistificazione a posteriori: se un nome importante dice che è arte, diventa arte.

Un’arte del “così so fare anch’io”

Metal Machine Music e la Banana di Cattelan hanno un’affinità curiosa. Entrambi rientrano nel filone del “così so fare anch’io”. La differenza? Cattelan e Reed aggiungono il beffardo “ma non l’hai fatto tu”. E su questo costruiscono il loro successo. Sono opere che non esistono per sé, ma per il contesto che le avvolge: il nome, le polemiche, il valore di mercato.

L’arte vera, quella che non fa rumore

Il problema non è che queste opere esistano. Il problema è che sono le uniche di cui si parla. L’arte vera, quella che richiede maestria, passione, ricerca, continua a esistere, ma è relegata a nicchie silenziose, lontane dai riflettori. Non scatena discussioni, non alimenta meme, non si presta a speculazioni miliardarie.

Quindi, cosa fare? Seguite il consiglio dei Public Enemy: Don’t believe the hype. Cercate l’arte che vi parla davvero, non quella che grida più forte. La prossima volta che vedrete una banana attaccata al muro o un disco fatto di rumori, fatevi una domanda: vi sta parlando davvero, o vi sta solo prendendo in giro?

(Luigi Colzi)

Intro: anni fa, durante una vacanza a Londra, sei entrato in una galleria d'arte quasi per sbaglio. C'erano esposti quadri di artisti contemporanei - alcuni davvero molto belli, altri comunque notevoli. Questo per dire che in realtà l'arte contemporanea non è solo scemenza concettuale, ma ci sono pure validi artisti che purtroppo riscuotono poca attenzione presso il pubblico di massa.

Banana: la "Banana" di Maurizio Cattelan, conosciuta come Comedian, ha generato molte polemiche sin dalla sua presentazione nel 2019. L'opera, che consiste in una banana attaccata al muro con del nastro adesivo, è stata venduta per ben 6,2 milioni di dollari nel 2024, suscitando dibattiti sul valore dell'arte contemporanea. Secondo l'acquirente Justin Sun, l'opera rappresenta un fenomeno culturale che unisce arte, meme e criptovalute.

Concettuale: da un certo punto di vista Justin Sun ha ragione. L'opera in sé non ha il minimo valore, chiunque può farsela in casa. Ma senza il nome Cattelan non vale nulla. Sarebbe interessante proporne variazioni e venderle come "Cattelan apocrifi" o ritrovamenti di Cattelan, seguendo la filosofia del meme. Sarebbero valutate più o meno dell'originale?

MMM: "Metal Machine Music" è un album sperimentale di Lou Reed, pubblicato nel 1975. È noto per essere un disco composto interamente da rumori e feedback di chitarra, senza melodie o ritmo tradizionali. L'album è stato registrato nel suo appartamento di New York e ha una durata di oltre un'ora. Lou Reed ha dichiarato che l'album era una sorta di provocazione e una sperimentazione sonora, influenzata dal lavoro di La Monte Young e dal Theatre of Eternal Music.

Su MMM: è molto simile ad un'opera concettuale in musica. Lou Reed era un cazzone analfabeta totalmente a digiuno di musica accademica e privo dei mezzi culturali per sperare di confrontarsi con l'opera di La Monte Young; l'album in sé è il niente, anch'esso alla portata di chiunque. Al tempo fu giustamente preso a sputi. Oggi è considerato un'opera importante che ha influenzato generi come il noise rock e la musica industriale, perché vari musicisti sono rimasti in qualche modo affascinati da esso.

Affinità: sia MMM che la banana rientrano pienamente nel filone "così so fare anch'io", essendo derivazioni di quarta mano di opere concettuali o sperimentali di decenni prima; entrambe, al "così so fare anch'io", aggiungono "però non l'hai fatto" e si posizionano su un mercato dell'arte dove il nome e il valore percepito sono tutto, e l'arte in sé una mistificazione a posteriori fatta di motivazioni extra.

Cosa dire: che in realtà l'arte "vera" esiste. Ma non scatena discussioni ed è purtroppo relegata alle nicchie; il discorso pubblico è incentrato sulle scemenze come quelle di Cattelan. Il consiglio è di attenersi al motto dei Public Enemy: "don't believe the hype".

Articolo: intro, banana, concettuale, MMM, su MMM, Affinità, cosa dire.

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