
Dalla Finlandia Meloni usa parole dure su Putin: «Minaccia molto più grande di quanto immaginiamo». Bene, cara premier, apprezziamo la fermezza. Ma se il nemico è davvero così grande e terribile, non ti sembrerebbe il caso di fare un po’ d’ordine in casa tua? Perché sai, l’immagine stride un po’ quando uno dei partiti più vicini a Putin, la Lega, ha trovato nel tuo partito un bel porto sicuro per alcuni suoi filoputiniani di ferro. Prendiamo per esempio Claudio Durigon, che non molto tempo fa, nel bel mezzo della bufera sulle influenze russe in Europa, sembrava più a suo agio a difendere interessi opachi che non a chiarire i propri. O Andrea Crippa, che giusto l’altro giorno si lanciava in ardite acrobazie dialettiche per spiegare perché forse, in fondo, Putin non sia poi così male. E questi sono solo i più noti, perché scavando tra seconde linee e incarichi locali c’è tutto un sottobosco che farebbe invidia a una convention del Cremlino.
E se parliamo di responsabilità istituzionali, cosa vogliamo dire del tuo partito e della gestione del Copasir, affidato a Adolfo Urso? Da lì dovrebbe partire una strategia chiara e incisiva per proteggere l’Italia dagli attacchi alla mente – sì, alla mente – che la Russia ha lanciato da tempo attraverso propaganda, fake news, e disinformazione digitale. E invece? Silenzio. Immobilismo. Come se questa guerra non ci riguardasse, come se l’Italia potesse continuare a giocare al doppio gioco all’infinito, strizzando l’occhio a Mosca e facendo finta di essere intransigente.
Ecco, allora spiegacelo bene, cara premier. Perché noi siamo cretini. Abbiamo bisogno che ci spieghi come sia possibile che da un lato Putin sia il male assoluto e dall’altro lato una parte del tuo partito, e del governo, sembri ancora incapace di rompere certi legami e certe ambiguità. E mentre lo fai, magari facci sapere se ti rendi conto della posta in gioco. Questa non è solo geopolitica da salotto; è il futuro di un paese che rischia di restare intrappolato in una nuova guerra fredda. Un paese che, per posizione geografica e importanza strategica, è sulla linea di faglia tra Est e Ovest. Un paese che non si può permettere, né politicamente né economicamente, di trovarsi dalla parte sbagliata della storia.
Perché, vedi, il doppio gioco funziona solo fino a un certo punto. Finché hai qualcuno disposto a fare finta di non vedere, finché le contraddizioni restano sotto traccia. Ma poi arriva il momento in cui i nodi vengono al pettine, e a quel punto sono dolori. Per tutti. Quindi, prima di continuare a parlare di quanto Putin sia una minaccia, prova a guardare meglio chi hai intorno. Prova a fare pulizia. Perché se l’Italia vuole davvero giocare un ruolo in questa partita, deve cominciare a farlo con coerenza. E noi, credimi, saremmo felicissimi di sentirti spiegare – con parole chiare e senza giri di parole – come intendi farlo.
(Serena Russo)
Prompt:
Intro: Dalla Finlandia Meloni usa parole dure su Putin: «Minaccia molto più grande di quanto immaginiamo».
Richiesta: Benissimo, cara premier, allora spiegaci perché hai dato visibilità e incarichi notevoli ai filoputiniani ex lega confluiti nel tuo partito (fai esempi), spiegaci anche perché sia Urso presidente del Copasir, sia altri del tuo stesso partito, non hanno fatto un cazzo per fermare la guerra alla mente lanciata dalla russia... ma spiegacelo bene, però eh, perché noi siamo cretini.
Articolo: intro, richiesta; rifai il punto sui rischi del caso e di quanto l'Italia rischi sempre di più, sulla posta in gioca di questa nuova guerra fredda, perché può continuare col doppio gioco solo finché le viene permesso, poi si arriva al dunque e sono dolori.
Assumendo personalità, background e stile di scrittura di Serena Russo, scrivi un articolo; usa un tono coinvolgente e ironico.
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