
Ricordate Hester Prynne, quella bella donna americana, alta e mora, che viveva isolata con la figlioletta Pearl? Quella che indossava una grande lettera “A” cucita sul petto come condanna per aver commesso adulterio? No? Beh, forse non siete così appassionati di letteratura americana come fingete su Instagram, ma tranquilli, non è un quiz. La citazione serve per introdurre un’altra donna che ultimamente sembra indossare una lettera cucita sul petto, anche se più moderna: la nostra Chiara Ferragni. E, a dirla tutta, la sua non è una “A” di adulterio (troppo mainstream), ma una grande e sgargiante “B”. B come Balocco.
È passato un anno dal Balocco-gate, quell’affare torbido che ha gettato la crisi tra Chiara e Fedez e ha portato alla rottura della coppia più instagrammabile d’Italia. Quelli che prima posavano felici davanti alla loro colazione perfetta, con pancake che parevano scolpiti da Michelangelo e figli pettinati meglio del David, ora si trovano a navigare in acque molto meno glamour. Da regina indiscussa degli influencer a bersaglio preferito dei meme su Twitter, la Ferragni ha perso più follower di quanti ne abbia mai guadagnati con i suoi outfit coordinati con la Lavazza. Ma cosa è successo esattamente? E soprattutto, chi è Chiara oggi, dopo il naufragio mediatico?
Per gli smemorati (o per chi nel frattempo era impegnato a fare binge-watching di serie turche su Netflix), Chiara Ferragni era il modello perfetto della self-made woman digitale. Creatrice di un impero basato su sorrisi smaglianti, campagne di marketing geniali e un talento innegabile per vendere qualsiasi cosa – dall’acqua Evian al mascara waterproof – era la dimostrazione che con un bel viso e un pizzico di spirito imprenditoriale si poteva conquistare il mondo. E in effetti l’aveva fatto: dal Vanity Fair ai Diorama su TikTok, era ovunque. Poi, come spesso accade nelle migliori tragedie greche (e nei peggiori reality), il pubblico ha iniziato a stancarsi. Non perché fosse meno brava, ma perché, ehi, siamo italiani. Dopo un po’ di successo vogliamo che tu inciampi, e se non lo fai da sola ti mettiamo uno sgambetto.
Oggi, dopo lo scandalo, Chiara è una donna in cerca di una nuova narrativa. Il suo nuovo profilo pubblico è più sobrio, meno glitter e più “sto lavorando su me stessa” – ma attenzione, non al punto di perdere contratti. Ha lasciato i post con il cappuccino perfetto e i “mood del giorno” per abbracciare un’estetica più minimalista, quasi terapeutica. Sorride ancora, ma con un’ombra di consapevolezza che prima non c’era. È come se avesse capito che il pubblico, stanco delle star perfette, preferisce ora quelle che possono essere abbattute e poi ricostruite. Il problema? Non sempre funziona. Soprattutto quando hai costruito un impero su una perfezione che ora sembra fuori moda.
Tutto questo, ovviamente, si inserisce in un contesto più ampio: il declino dell’influencer economy così come la conosciamo. Essere influencer, oggi, è un mestiere tanto effimero quanto competitivo. Hai un picco di trazione che dura qualche anno, e se non usi quel periodo per costruire un piano B, finisci a vendere tè detox come le comparse di “Uomini e Donne”. E qui arriva il grande problema di Chiara: il suo piano B non era davvero un piano B. Era una continuazione amplificata del piano A, basata su una narrazione di perfezione che non ha retto il colpo del primo vero scandalo.
E poi, diciamocelo: il suo errore più grande è stato scusarsi. Lo so, lo so, sembra controintuitivo. Ma nel mondo delle celebrità digitali, il motto dovrebbe essere quello della buonanima di Elisabetta II: “Never complain, never explain”. La Ferragni avrebbe dovuto tirare dritto, ignorare la bufera e far finta che Balocco fosse solo il nome del suo brand di biscotti preferiti. Invece ha offerto al pubblico una storia di vulnerabilità che, ahimè, è stata recepita più come un’ammissione di colpa. E così, la regina si è ritrovata sul banco degli imputati, mentre la folla, smartphone alla mano, gridava a gran voce la sua condanna.
Perché, vedete, il problema non è solo Chiara. Il problema è che oggi viviamo in una società che non perdona più. Amiamo cucire lettere simboliche addosso ai peccatori e metterli alla gogna digitale. E quando una celebrità si fonda su una perfezione patinata e si rivolge a un pubblico che vuole vedere le star uguali a sé – difetti compresi – l’errore diventa imperdonabile. La verità è che, sotto la superficie luccicante, non abbiamo mai perdonato Chiara Ferragni per aver avuto tutto: bellezza, successo, amore e una macchina da caffè che costa quanto un affitto a Milano.
E così, eccoci qui, un anno dopo il Balocco-gate, a guardare Chiara mentre cerca di risalire la china. Forse ce la farà, forse no. Ma una cosa è certa: il mondo delle celebrità digitali è cambiato per sempre. E, chissà, forse un giorno guarderemo indietro a tutto questo e penseremo: “Ah, i bei vecchi tempi, quando gli scandali erano dolci come un pandoro e le lettere cucite sul petto si chiamavano semplicemente post sponsorizzati”.
(Margherita Nanni)
Prompt:
Intro: ricordate Hester Prynne, quella bella donna americana, alta e mora, che viveva isolata con la figlioletta Pearl? Quella che indossava una grande lettera "A" cucita sul petto come condanna per aver commesso adulterio? No?
Balocco: è passato un anno dal Balocco-gate, l'evento che ha portato la crisi e infine il divorzio nella nostra famiglia reale: i Ferragnez.
Recap: fai un recap per gli smemorati su chi era la Ferragni pre-scandalo e cosa è oggi, il suo nuovo profilo pubblico e i modi in cui sta tendando di risalire la china.
Influencer economy: tutto ciò si inserisce nel problema più vasto della influencer economy, estremamente vacua e fluttuante, soprattutto se non si usa il periodo di maggior trazione per costruire attentamente il piano b.
Convinzione: il primo, madornale errore di Chiara Ferragni è stato quello di scusarsi. Avrebbe invece dovuto seguire il motto della fu Elisabetta II, "never complain, never explain", e tirare dritto. Purtroppo oggi siamo ansiosi di cucire lettere addosso ai peccatori e metterli alla gogna; quando la celebrità in quanto tale non si appoggia su nulla di concreto e si rivolge al pubblico che vuole le persone famose uguali a sè, non tollera le macchie comportamentali.
Articolo: intro, Balocco, Recap, influencer, convinzione.
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