
“Le parole sono importanti!”, diceva Nanni Moretti in un celebre film. Mai come oggi, aggiungo io. E non è solo una questione di precisione linguistica o di buone maniere. È una questione di sopravvivenza intellettuale. Viviamo in un’epoca in cui la confusione tra fatti e opinioni sta erodendo la nostra capacità di distinguere la conoscenza dall’improvvisazione, la scienza dalla superstizione. E se pensate che sia solo un dettaglio accademico, aspettate di vedere cosa succede quando chi diffonde sciocchezze ottiene posizioni di potere.
Il Bazaar e la Cattedrale: la conoscenza non è un mercato
Nel 1999, Eric S. Raymond pubblicò un saggio fondamentale per il mondo del software: Il Bazaar e la Cattedrale. L’idea era semplice ma potente: il modello di sviluppo centralizzato e gerarchico (la Cattedrale) stava lasciando spazio a un modello collaborativo, aperto e distribuito (il Bazaar). Era il trionfo dell’open source, dell’intelligenza collettiva, della condivisione.
Bellissimo. Per il software.
Ma cosa succede quando questo modello viene applicato senza criterio ad altri ambiti, come la conoscenza scientifica? Succede che il Bazaar si trasforma in babele, in caos informativo, in una gigantesca arena in cui ogni voce ha lo stesso peso, indipendentemente dal suo valore. Nel software, il Bazaar era composto da sviluppatori competenti che contribuivano con codice utile. Oggi, invece, il bazaar dell’opinione pubblica è popolato da incompetenti rumorosi, ciarlatani senza scrupoli e influencer da quattro soldi.
Robert Kennedy Jr.: il bazaar si fa potere
Ecco un esempio perfetto di cosa succede quando si abbattono i confini tra chi sa di cosa parla e chi no. Robert Kennedy Jr. ha costruito gran parte della sua visibilità su posizioni che, nel migliore dei casi, sono assurde; nel peggiore, pericolose.
Ecco alcune delle sue “opinioni controverse” in ambito medico e scientifico:
- Vaccini e autismo: sostiene che i vaccini siano collegati all’autismo, teoria più volte smentita da studi scientifici rigorosi.
- 5G e salute: ha diffuso teorie secondo cui le reti 5G sarebbero dannose per la salute, senza alcuna prova.
- Covid-19: ha promosso cure non comprovate e ha messo in dubbio l’efficacia dei vaccini, contribuendo alla sfiducia nella scienza durante una pandemia.
- Big Pharma e complotti: dipinge l’industria farmaceutica come un’organizzazione diabolica che lavora contro la salute pubblica, invece di riconoscere le complessità – e le responsabilità – del settore.
Conseguenze? Facile: un’ondata di disinformazione che ha rallentato le campagne vaccinali, aumentato la sfiducia nella scienza e, in alcuni casi, messo a rischio la salute pubblica. E ora, quest’uomo potrebbe diventare (o essere diventato, quando leggerete l’articolo) segretario del dipartimento della Salute americano.
Opinioni? No, sciocchezze.
Il problema è che le “opinioni controverse” di Robert Kennedy Jr. non sono affatto controverse. Sono semplicemente sbagliate. Non discutibili, non opinabili. Sbagliate. Non supererebbe nemmeno un esame di biologia di base. Se fosse uno studente, non prenderebbe mai una laurea in medicina. Se fosse uno scienziato, nessuna rivista seria pubblicherebbe le sue idee.
Ma lui non deve passare esami, né sottoporre i suoi discorsi a revisione paritaria. Lui può parlare nel bazaar, dove il volume conta più della sostanza e dove ogni affermazione, per quanto assurda, trova seguaci pronti a condividerla sui social.
Errori fatali
Abbiamo legittimato troppo a lungo i ciarlatani, nel nome di una supposta “tolleranza” delle opinioni altrui. Ma la scienza non è democratica. La gravità non si vota a maggioranza, la chimica non si decide con un referendum, la medicina non funziona a suon di like.
La Cattedrale della conoscenza doveva restare ben chiusa, protetta, custodita da chi ha studiato, da chi sa di cosa parla. E invece l’abbiamo spalancata, lasciando entrare chiunque avesse voglia di dire la sua. Ora il danno è fatto: il Bazaar ha invaso tutto, la Cattedrale è un rudere e gli sciocchi governano il discorso pubblico.
E adesso? Ora aspettiamo di vedere le conseguenze. Aspettiamo di vedere cosa succederà quando Robert Kennedy Jr. e i suoi simili non si limiteranno più a parlare, ma potranno decidere.
Le parole sono importanti. Perché, a un certo punto, diventano fatti. E quei fatti, poi, li subiamo tutti.
(Giulia Remedi)
Prompt:
Intro: "le parole sono importanti", diceva qualcuno. Mai come oggi, aggiungi. Vediamo un po' il perché.
Il bazaar: fai un breve riassunto del celebre articolo "Il Bazaar e la Cattedrale"; aggiungi che, se una cosa può andar bene in un ambito, in questo caso il software, non è detto che vada bene ovunque. E comunque il Bazaar era quello degli sviluppatori del software. Ormai ha trionfato la sua degenerazione, il bazaar: la conoscenza è ormai orizzontale, nell'opinione pubblica - se non a parole, purtroppo nei fatti.
Robert Kennedy Jr: fai un elenco delle "opinioni controverse" di Kennedy in ambito medico e scientifico, evidenziandone le eventuali conseguenze.
Opinioni: le "opinioni controverse" di Robert Kennedy jr. non sono affatto controverse. Sono opinione sbagliate che non gli permetterebbero di finire alcun corso di laurea. Non potrebbe mai entrare nella Cattedrale. Ma potrebbe blaterare all'infinito nel Bazaar, facendo pure proseliti.
Errori: legittimare ciarlatani e deficienti in nome di una supposta tolleranza è stato un errore madornale. La Cattedrale doveva restare ben chiusa, con cecchini pronti a sparare sul Bazaar.
Articolo: intro, il bazaar, Robert Kennedy Jr., opinioni, errori. Siamo in attesa di vedere i danni ora che Kennedy Jr. e suoi consimili si troveranno in posizioni di potere.
Assumendo personalità e stile di scrittura di Giulia Remedi, scrivi un Articolo. Usa un tono coinvolgente, diretto, arguto.
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