
Uno non fa in tempo a respirare che il panorama internazionale (ma anche quello nazionale non scherza) regala subito primizie. Stavolta tocca alla Romania, dove sei persone sono state arrestate con accuse pesanti: tradimento e tentato sovvertimento dell’ordine costituzionale. Un classico colpo di Stato da manuale, di quelli che ormai si vedono più nei romanzi di spionaggio che nella realtà. E invece no.
Cospiratori in salsa medievale
Le autorità rumene hanno reso noto che i sei individui, attivi dal 2023, avevano messo in piedi un’organizzazione criminale con un obiettivo ambizioso: minare la sovranità e l’indipendenza del Paese. Roba da dilettanti? Non proprio. Secondo la procura, i cospiratori stavano manovrando per compromettere la capacità di difesa della Romania. Tradotto: avrebbero potuto far danni seri.
La loro creatura si chiamava “Comando Vlad l’Impalatore” – perché nulla dice soft power come un nome che richiama torture medievali. Il gruppo aveva una struttura militare, con tanto di stato maggiore, e idee piuttosto chiare: volevano la Romania fuori dalla NATO, l’azzeramento dei partiti politici, la dissoluzione delle istituzioni statali, una nuova costituzione, un nuovo governo e persino una nuova identità nazionale. Niente mezze misure.
Gente con una certa visione, insomma. Non proprio originale, ma sicuramente determinata.
E dietro le quinte, chi tira i fili?
Ora, facciamo un gioco. Un gruppo di cospiratori in un paese dell’Europa orientale cerca di smantellare lo Stato e sganciarlo dalla NATO. Quale potenza straniera potrebbe mai offrire un aiutino, magari con qualche consiglio e un po’ di supporto logistico?
Esatto, avete indovinato.
Turismo rivoluzionario a Mosca
Due membri del gruppo, nel gennaio scorso, si sono presi la briga di volare fino a Mosca per cercare contatti con persone “disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per prendere il potere in Romania.” Non è chiaro quanti rubli abbiano raccolto o con quali istruzioni siano tornati a casa, ma il copione è sempre quello: se c’è una nazione occidentale da destabilizzare, la Russia è lì, pronta a rendere il processo più agevole.
Fra gli imputati figura anche il generale in pensione Radu Teodoru, veterano della Seconda Guerra Mondiale di 101 anni. La sua casa è stata perquisita, ma lui non è stato arrestato. Non capita tutti i giorni di trovare un cospiratore centenario in una trama di sovversione nazionale.
L’operazione per smantellare il gruppo è scattata il 5 marzo con otto perquisizioni tra Bucarest e altre zone della Romania. L’Agenzia rumena contro la criminalità organizzata (DIICOT), con il supporto dei servizi segreti, ha sequestrato prove materiali. E con “prove materiali” possiamo solo immaginare cosa intendano: documenti, dispositivi, forse qualche lista di contatti che porta dritti dritti a Mosca.
L’Occidente in pezzi, un pezzo alla volta
La Russia è maestra in questo gioco. Lo fa da sempre, e lo fa bene. Approfitta di ogni crepa nell’Occidente, soffiando sul fuoco delle tensioni politiche, finanziando movimenti estremisti e manipolando il dibattito pubblico.
L’Italia, ovviamente, è uno dei bersagli più esposti. Non parliamo solo dei soliti partiti filorussi – Fratelli d’Italia, Lega e M5S, che negli anni hanno mostrato più di un’ombra di simpatia per il Cremlino. Sul territorio nazionale operano associazioni filorusse, pronte a fare da megafono alla narrativa di Mosca. L’accademia è vulnerabile, perché le università, in crisi cronica, spesso accettano finanziamenti discutibili senza troppe domande.
E poi c’è l’informazione, il vero tallone d’Achille. Talk show che ospitano propagandisti russi senza contraddittorio, giornalisti che fanno da cassa di risonanza per le tesi di Mosca, analisti che strizzano l’occhio alla “realpolitik” del Cremlino. Il tutto mentre i servizi segreti italiani, con risorse limitate e una politica che preferisce guardare altrove, si muovono a passo ridotto.
Cosa potrà mai andare storto?
Sullo scacchiere internazionale, gli equilibri stanno cambiando. Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, e se c’è una cosa che sappiamo di lui è che la NATO non è proprio la sua priorità. L’Europa, dunque, è chiamata a gestire la sua sicurezza con meno certezze e più incognite. E intanto la Russia continua a tessere la sua tela, pezzo dopo pezzo, crisi dopo crisi.
Il “Comando Vlad l’Impalatore” è solo l’ennesimo episodio di una guerra senza carri armati, ma con un impatto potenzialmente devastante. La domanda non è se accadrà di nuovo, ma dove.
(Serena Russo)
Prompt:
Intro: uno non fa in tempo a respirare che il panorama internazionale (ma anche quello nazionale non scherza) regala subito primizie.
parte 1: Le autorità rumene hanno annunciato l'arresto di sei persone sospettate di tradimento e di voler sovvertire l'ordine costituzionale del Paese. Secondo la procura, le prove raccolte dimostrano che, a partire dal 2023, i sei individui hanno formato un gruppo criminale organizzato con l'obiettivo di minare la sovranità e l'indipendenza della Romania, compromettendo politicamente le capacità di difesa del Paese.
parte 2: Il gruppo, denominato "Comando Vlad l’Impalatore" in onore del sovrano medievale rumeno, era strutturato come un'organizzazione militare, con uno stato maggiore. I cospiratori avevano contatti con agenti stranieri e negoziavano, il ritiro della Romania dalla NATO, il rovesciamento dell'ordine costituzionale, lo scioglimento dei partiti politici, la creazione di un nuovo governo, il licenziamento dei dipendenti delle istituzioni statali, l'adozione di una nuova costituzione e il cambio del nome, della bandiera e dell'inno del Paese.
parte 4: domanda: indovinate un po' quale potenza straniera stava offrendo aiuti ai cospiratori?
parte 5: A gennaio, due membri del gruppo si sono recati a Mosca, dove hanno contattato persone disposte a sostenere gli sforzi dell'organizzazione per prendere il potere in Romania. Tra gli imputati figura il generale in pensione Radu Teodoru, veterano della Seconda Guerra Mondiale di 101 anni, la cui casa è stata perquisita, ma che non è stato arrestato. l 5 marzo, le autorità hanno effettuato otto perquisizioni a Bucarest e in altri tre distretti, durante le quali sono state scoperte e sequestrate prove materiali. Le indagini sono state condotte dall'Agenzia rumena contro la criminalità organizzata (DIICOT), con il supporto dei servizi segreti nazionali.
parte 6: il ruolo attivo della Russia nella disgregazione dell'occidente, come già scritto prima, è evidente. Gli va pure riconosciuto che sono bravi in questo. L'Italia, naturalmente, è in prima linea fra le nazioni compromesse: partiti di governo come Fratelli D'Italia, Lega e M5S sono notoriamente filorussi, sul territorio nazionale abbiamo associazioni filorusse (fai esempi), l'accademia è vulnerabile, e l'informazione fa spesso eco alla propaganda del Cremlino invitandone i megafoni in tv senza contraddittorio, e preferisci non sapere nulla sui servizi segreti. Cosa potrà mai andare storto?
Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6. Approfondisci dove ritieni necessario.
Assumendo la personalità e lo stile di scrittura di Serena Russo, scrivi un articolo tagliente e brillante. Svela la Russia solo quando arrivi al punto 4.
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