La Verità Dietro le Scemenze Sul Lotto

A volte leggi certe notizie e capisci immediatamente perché la divulgazione scientifica sia importante. E soprattutto impotente, visto che persino i giornali “seri” sono i primi a diffondere scemenze. Un esempio lampante è la recente notizia riportata dal Corriere della Sera riguardante tre studenti di matematica dell’Università del Salento che avrebbero vinto al Lotto grazie a un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale.

Suona bene, vero? Peccato che sia una sciocchezza.

L’illusione perfetta: genio, tecnologia e fortuna

La storia ha tutti gli elementi perfetti per attirare i lettori meno informati e più vulnerabili:

  • Il giovane genio: La figura dello studente brillante che, sfidando la scienza “ufficiale”, scopre qualcosa che i “professoroni” corrotti non vogliono rivelare. Un classico.
  • L’intelligenza artificiale: Un termine che oggi viene usato per tutto, dalle previsioni economiche ai consigli sugli acquisti online, e che qui serve solo a dare un tocco di modernità e mistero.
  • La vincita al Lotto: Il sogno di molti, la speranza della ricchezza facile che attrae chiunque voglia credere che esista un metodo segreto per battere il sistema.

Ecco il problema: nulla di tutto questo ha senso dal punto di vista scientifico.

La matematica (quella vera) dice tutt’altro

Secondo l’articolo, i tre studenti avrebbero raccolto i dati delle estrazioni degli ultimi due anni e giocato i numeri che sono usciti più spesso, ribaltando la classica strategia dei numeri ritardatari. Un’intuizione brillante? No, un errore statistico basilare.

Nel gioco del Lotto, ogni estrazione è indipendente dalle precedenti. Se ieri è uscito il numero 23, oggi il 23 ha esattamente la stessa probabilità di uscire rispetto agli altri numeri. A meno che il sistema di estrazione non sia truccato o difettoso (e in quel caso il problema sarebbe un altro), non esiste alcun metodo per prevedere i numeri vincenti.

Se questa “strategia” fosse stata presentata a un esame di calcolo delle probabilità, i tre studenti non avrebbero superato la prova.

L’intelligenza artificiale? Non serve nemmeno il pallottoliere

Ma il vero tocco di classe è l’uso dell’intelligenza artificiale. Nell’articolo si parla di un “algoritmo basato su AI” che avrebbe individuato i numeri più frequenti.

Ora, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i dati sa che, per ottenere questa informazione, bastano carta e penna, o al massimo un foglio Excel. Nemmeno il più rudimentale modello di intelligenza artificiale sarebbe necessario.

Ma “Intelligenza Artificiale” fa figo. Aggiunge quel tocco di mistero e complessità che serve a trasformare una sciocchezza in una narrazione accattivante. In realtà, i numeri dati in sogno da nonna Carmela avrebbero avuto la stessa validità.

Quando il giornalismo alimenta l’ignoranza

Il punto non è solo l’errore scientifico. Il vero problema è che questo genere di notizie alimenta false speranze e rafforza la disinformazione.

L’articolista, a onor del vero, inserisce una frase cautelativa: il metodo non è infallibile. Ma è troppo tardi. Il danno è già fatto. Il lettore medio non si sofferma sui dettagli: si ricorderà solo che tre studenti hanno vinto al Lotto con l’intelligenza artificiale.

Ed ecco che il concetto si diffonde, generando un ciclo infinito di nuove sciocchezze, nuove strategie “matematiche” per vincere al gioco e nuove illusioni.

Scienza e responsabilità: la lotta continua (e persa in partenza?)

Questo caso è l’ennesima dimostrazione della necessità di un giornalismo scientifico serio e responsabile. Chi scrive per un grande quotidiano ha il dovere di informare, non di cavalcare il sensazionalismo per attirare click.

Purtroppo, la scienza non fa vendere quanto la magia. E la divulgazione scientifica, per quanto necessaria, spesso sembra una lotta persa. Per lo meno nell’arco della mia vita terrena.

(Giulia Remedi)

Prompt:

Intro: a volte leggi cose che ti ricordano subito perché la divulgazione scientifica sia importante. E soprattutto impotente, visto che i giornali "seri" sono i primi a scrivere scemenze. Un esempio lampante è la recente notizia riportata dal Corriere della Sera riguardante tre studenti di matematica dell'Università del Salento che avrebbero vinto al Lotto grazie a un algoritmo basato sull'intelligenza artificiale.

Parte 1: La storia contiene tutti gli elementi per attrarre i lettori meno informati e più vulnerabili:
Il giovane genio: La figura dello studente brillante che risolve problemi complessi, in contrasto con la scienza ufficiale rappresentata dai "professoroni" corrotti. L'intelligenza artificiale: Un termine che suscita speranze e timori, spesso utilizzato a sproposito per dare un'aura di modernità e innovazione. La vincita al Lotto: Il sogno della ricchezza facile, un tema sempre accattivante.

Parte 2: Secondo l'articolo, i tre studenti avrebbero raccolto i dati di due anni di estrazioni del Lotto e giocato i numeri che sono usciti più spesso, invertendo la classica strategia dei numeri ritardatari. Tuttavia, entrambe le strategie sono statisticamente errate. Nel gioco del Lotto, le estrazioni passate non influenzano quelle future, a meno che il meccanismo di selezione dei numeri non sia truccato o difettoso. Difficilmente i tre studenti avrebbero superato un esame di calcolo delle probabilità e statistica.

Parte 3: L'uso dell'intelligenza artificiale in questo contesto è ridicolo. Per sapere quali numeri sono usciti più spesso, sarebbe bastato ordinare i dati su un foglio Excel o utilizzare carta e penna. L'intelligenza artificiale viene menzionata solo per dare un tocco di modernità e complessità a una procedura banale. I numeri dati in sogno da nonna Carmela avrebbero avuto la stessa valenza.

Parte 4: I giornalisti, invece di spiegare le cose in modo accurato, preferiscono diffondere ignoranza e fare clickbait. Anche se l'articolista ammette che il metodo non è infallibile, ciò non basta a correggere la disinformazione diffusa.

Parte 5: Questo caso esemplare mette in luce la necessità di un giornalismo scientifico più rigoroso e responsabile. La diffusione di notizie sensazionalistiche e fuorvianti non fa altro che alimentare l'ignoranza e le false speranze. Purtroppo non ti aspetti di veder le cose migliorare, per lo meno nell'arco della tua vita terrena.

Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5. Approfondisci dove necessario.

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