Pacifismo Magico

Un amico—che evidentemente non mi vuole troppo bene—mi ha suggerito di leggere un articolo di Pasquale Pugliese su Il Fatto Quotidiano, intitolato “Uscire da guerra e riarmo: cinque passi per la pace in Ucraina con la forza della nonviolenza”. Con estrema riluttanza, ho preso fiato e sono scesa nella condotta di scarico che da Mosca conduce a Travaglio per esplorare le idee di Pugliese, filosofo e autore sui temi della pace e della nonviolenza.

Sarebbe stato bello trovarci qualcosa di illuminante. Ma niente, solo il solito pacifismo magico, quel curioso fenomeno per cui se chiudi gli occhi e immagini un mondo senza eserciti, puf! i dittatori spariscono e gli eserciti invasori tornano a casa.

500 chilometri di nulla

La prima proposta di Pugliese è già sufficiente per mettere le mani nei capelli. Vorrebbe creare una zona smilitarizzata di 500 chilometri tra l’Unione Europea e la Russia, attraversando Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia e Ucraina. Un cordone di sicurezza che va dal Mar Bianco al Mar Nero.

Ora, giusto per avere un termine di paragone: la zona smilitarizzata tra Egitto e Israele nel Sinai è larga tra 4 e 10 chilometri. Quella tra le due Coree è di 4 chilometri. Pugliese ha pensato bene di alzare la posta a mezzo migliaio di chilometri. Una banda di territorio così larga che molti dei paesi coinvolti sparirebbero dentro la “terra di nessuno”.

Ma sì, che sarà mai. Cosa vuoi che sia per l’Estonia, ad esempio, vedersi cancellare la capitale Tallinn (che dista appena 210 chilometri dal confine russo)? O per la Lettonia rinunciare a metà del suo territorio? O per la Polonia spostare le forze armate a ovest di Varsavia, lasciando la parte orientale del paese praticamente aperta come un buffet gratuito per il primo esercito che passa?

A questo punto, facciamo le cose per bene: chiediamo anche alla Russia di smilitarizzare Leningrado e l’enclave di Kaliningrad! Ah no, scusate, non si può. Non bisogna “provocare” la Russia.

Proviamo a immaginare una cosa simile in Italia

La logica di Pugliese è così brillante che vale la pena applicarla altrove. Prendiamo l’Italia. La penisola ha una larghezza massima di 254 chilometri. Se qualcuno proponesse una zona smilitarizzata di 500 chilometri, dovremmo abbandonare il territorio sotto la Pianura Padana. Niente più Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia. Ma la cosa importante è “la pace”, giusto?

Il problema è che l’idea di Pugliese non funziona neanche nei paesi più vasti: 500 chilometri di terra smilitarizzata significherebbero che qualunque invasore avrebbe un corridoio perfetto per avanzare senza opposizione. “Prego, accomodatevi, siamo pacifici!”.

La logica della resa preventiva

La proposta di Pugliese, in sostanza, è un regalo alla Russia. Chiede ai paesi più esposti a una minaccia (Baltici, Polonia, Finlandia, Ucraina) di deporre le armi, spostare le difese e sperare che Mosca ricambi la cortesia.

Sappiamo già come andrebbe a finire: un giorno ti svegli e scopri che nel bel mezzo della “zona smilitarizzata” ci sono carri armati con la Z, mentre il Cremlino assicura che sono lì per “proteggere la popolazione russofona” e che chiunque si opponga è un nazista.

E la reazione dei pacifisti? Probabilmente chiederebbero di negoziare con Putin. Magari di offrirgli qualche chilometro in più, “per la pace”.

E gli altri quattro punti? No grazie

Arrivata a questo punto dell’articolo, mi sono arresa. Non ho avuto il coraggio di leggere gli altri quattro “passi per la pace”. Se il primo era già un colpo mortale alla logica, non oso immaginare i successivi.

Forse il secondo punto suggeriva di inviare lettere d’amore al Cremlino? O il terzo proponeva di regalare un weekend a Sochi a tutti i generali russi, così si rilassano e smettono di invadere i vicini?

Il pacifismo naïf non ha mai fermato un dittatore

Il problema del pacifismo naïf è sempre lo stesso: confonde i desideri con la realtà. La guerra non si ferma semplicemente dichiarando che non la si vuole combattere.

Dire “sono un erbivoro, quindi il leone non mi mangerà!” non è una strategia. È un suicidio. Chiunque conosca un minimo la storia sa che la nonviolenza ha funzionato solo quando si è scontrata con governi che avevano un minimo di rispetto per i diritti umani e il consenso. Ha funzionato con Gandhi contro gli inglesi, non ha funzionato con gli ebrei contro Hitler.

Eppure, i pacifisti da salotto continuano a pensare che basti credere nella pace per ottenerla. Ignorano un dettaglio fondamentale: la pace esiste solo quando c’è un equilibrio di forze che la garantisce.

Il vero pacifismo non è smantellare le difese sperando nella bontà altrui. È garantire la sicurezza, rendere la guerra costosa per l’aggressore, e negoziare da una posizione di forza. Tutto il resto è solo un’illusione pericolosa.

Evviva la pace, certo. Ma evviva anche il realismo.

(Serena Russo)

Prompt:

Intro: un amico mi ha suggerito di leggere un articolo di Pasquale Pugliese sul Fatto Quotidiano, intitolato "Uscire da guerra e riarmo: cinque passi per la pace in Ucraina con la forza della nonviolenza". Con estrema riluttanza sei andata sulla condotta di scarico che da Mosca conduce a Travaglio, per esplorare le idee di Pugliese, noto filosofo e autore su temi di pace e nonviolenza.

parte 1: Il primo passo proposto da Pugliese è la creazione di una zona smilitarizzata di 500 chilometri tra l'Unione Europea e la Russia, attraversando Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia e Ucraina. Questa zona dovrebbe estendersi dal Mar Bianco al Mar Nero. Tuttavia, le zone smilitarizzate esistenti, come quella nel Sinai tra Egitto e Israele, sono molto più strette, generalmente tra i 10 e i 4 chilometri.

parte 2: La logica dei 500 chilometri sembra irrealistica. Se qualcuno proponesse una zona smilitarizzata di 250 chilometri per parte in Italia, dovremmo praticamente rinunciare a difendere il territorio al di sotto della Pianura Padana, visto che la massima larghezza dello stivale è di 254 chilometri. Anche se il paragone geografico può sembrare fuori luogo, la proposta di Pugliese avrebbe conseguenze simili per i paesi baltici e la Polonia. Ad esempio, la distanza tra Narva, sul confine russo, e la capitale estone Tallin è di circa 210 chilometri. Una zona smilitarizzata di 500 chilometri significherebbe che l'Estonia dovrebbe rinunciare alla sua capitale e sostanzialmente all'intero territorio nazionale. Lo stesso vale per metà Lettonia e Lituania, con Vilnius completamente smilitarizzata. In Polonia, la distanza tra Brest, in Bielorussia, e Varsavia è di 211 chilometri, rendendo la capitale polacca smilitarizzata.

parte 3: La proposta di Pugliese sembra quindi impraticabile e irrealistica. Chiedere a Vladimir Putin di smilitarizzare Leningrado e l'enclave russa di Kaliningrad sarebbe altrettanto improbabile. Al netto, per "fare la pace" e non minacciare la pacifica Russia, i paesi baltici dovrebbero rinunciare a difendersi e la Polonia spostare le sue forze armate a ovest di Varsavia.

parte 4: Non sono riuscito a leggere gli altri quattro punti dell'articolo, poiché il primo era sufficiente per capire che le proposte dei pacifisti e di Pugliese sono irrealistiche. Evviva la pace!

parte 5: "sono un erbivoro, QUINDI IL LEONE NON MI MANGERA'!" sembra la logica sottesa a tutti i discorsi pacifisti che si leggono. Non funziona così.

Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5. Approfondisci dove ritieni necessario.

Assumendo la personalità e lo stile di scrittura di Serena Russo, scrivi un articolo tagliente e brillante.


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