Il Crollo di un’Impero Basato sul Carisma di un Idiota

La vicenda di Tesla è quasi certamente destinata ai libri di storia. Non lo scienziato, che lo è già; parliamo dell’azienda di auto elettriche e del suo impressionante crollo di valore. Un’azienda che, dopo aver rivoluzionato il settore dell’automotive, si sta sbriciolando sotto il peso dell’idiozia del suo leader, Elon Musk.

L’illusione del carisma: la bolla sta scoppiando

Tesla è stata costruita su due pilastri: i capitali e il carisma di Elon Musk. Il primo lo ha sempre trovato in abbondanza, grazie a una narrazione che lo dipingeva come un visionario infallibile. Il secondo gli ha permesso di attrarre investitori e fan con una facilità disarmante.

C’è solo un piccolo problema: Musk non ha inventato Tesla. L’ha acquisita nel 2004 e da quel momento ha usato il suo talento da showman per gonfiare il valore dell’azienda ben oltre ogni ragionevole aspettativa. Quando un’azienda vale oltre 800 miliardi di dollari, ma genera entrate annuali tra i 7 e i 14 miliardi, qualcosa non torna. E infatti, non sta tornando: con il declino dell’immagine di Musk, anche Tesla sta crollando. L’illusione si sta spezzando, e la realtà è che non basta più la fanbase di cultisti per tenere in piedi il castello di carte.

Auto fantasma e truffe d’alto bordo

Se c’è una cosa che Tesla ha sempre saputo fare bene, è vendere promesse. Il problema è che spesso non le mantiene. Un esempio lampante? La seconda generazione della Tesla Roadster, presentata in pompa magna nel 2017 con specifiche degne di un’astronave. Costo di prenotazione: fino a 250.000 dollari. Data di consegna? Continua a slittare, mentre i clienti si chiedono se vedranno mai la loro auto.

E il bello è che Tesla si rifiuta di rimborsare i soldi incassati in anticipo. In qualsiasi altro settore, un comportamento simile si chiamerebbe truffa. Nel mondo Tesla, invece, è stato a lungo considerato “innovazione”. Peccato che ora gli investitori inizino a svegliarsi.

Sorpassata dai veri innovatori

Un tempo Tesla era sinonimo di avanguardia tecnologica. Oggi? Superata su tutti i fronti.

  • La Xiaomi SU7 Ultra offre più potenza a un prezzo inferiore.
  • BYD ha introdotto un sistema di ricarica che in 5 minuti porta la batteria al 100%, mentre i Supercharger Tesla sembrano preistoria.
  • Gli interni delle Tesla, minimalisti fino all’osso, non sono più visti come una scelta stilistica elegante, ma come un modo disperato di tagliare sui costi.

In sintesi: Tesla non è più l’unica opzione cool sul mercato. E quando i concorrenti offrono di più a meno, il marchio di Musk inizia a perdere ogni vantaggio competitivo.

Cybertruck: il monumento all’incompetenza

Se c’è un’auto che incarna perfettamente il declino di Tesla, è il Cybertruck. L’unico veicolo direttamente concepito da Musk, e anche il più grande disastro commerciale dell’azienda.

Prezzi assurdi, ritardi infiniti, qualità costruttiva discutibile, problemi di sicurezza che lo rendono praticamente non omologabile in Europa. Un capolavoro di cattiva progettazione che, invece di essere un punto di svolta, è diventato il simbolo dell’inizio della fine.

Il vero dispiacere? Gli ingegneri Tesla

In tutta questa vicenda, il vero rammarico è per i talenti che hanno lavorato sodo per rendere Tesla un’azienda rivoluzionaria. Gli ingegneri, i progettisti, gli sviluppatori che hanno reso possibile un sogno, solo per vedere tutto il loro lavoro gettato alle ortiche dalla gestione caotica e narcisistica di Musk.

Se Tesla fallirà, sarà per colpa sua. Non della tecnologia, non del mercato, ma di un leader incapace di pensare a lungo termine.

Quando il fanatismo politico ti si ritorce contro

Elon Musk ha commesso un errore strategico imperdonabile: si è alienato il suo target originale.

Chi ha reso Tesla un successo? Una clientela progressista, ecologista, liberal. E cosa ha fatto Musk? Si è trasformato in un alfiere della destra reazionaria, postando meme complottisti e flirtando con movimenti estremisti.

Risultato? La sinistra lo odia. La destra non comprerà mai un’auto elettrica. Ottima strategia di marketing.

Musk: un brand tossico, destinato a fallire

Elon Musk si è costruito un impero sulla sua immagine. Il problema è che oggi quell’immagine è più tossica di un reattore nucleare fuso.

  • Dirige il discusso e discutibile DOGE su incarico di Donald Trump.
  • Saluta a braccio teso in diretta TV, e poi si chiede perché lo accusano di simpatie naziste.
  • Si schiera con partiti neonazisti in Germania, il principale mercato di auto elettriche in Europa. Geniale.

Con il suo comportamento, Musk sta trascinando Tesla verso un destino simile a quello delle aziende stataliste italiane della Prima Repubblica: un carrozzone che sopravvive solo grazie ai soldi pubblici. Guarda caso, Starlink esiste solo perché è finanziato da contratti governativi.

Se continua così, non sarà sorprendente vedere Tesla implorare aiuti statali mentre i veri innovatori del settore avanzano senza problemi.

Tesla è finita?

Il marchio Tesla esisterà ancora tra dieci anni? Forse sì. Ma sarà ancora leader? Difficile da credere. L’unico vero vantaggio competitivo dell’azienda era Musk, e oggi Musk è il suo problema più grande.

Il mercato ha smesso di credere al suo carisma. Gli investitori stanno scappando. I concorrenti lo stanno superando su ogni fronte.

E quando il fanatismo non basta più a vendere un’auto, l’inevitabile è dietro l’angolo. Game over, Elon.

(Giovanni Sarpi)

Prompt:

Intro: la vicenda di Tesla è quasi certamente destinata ai libri di storia. Non lo scienziato, che lo è già; parli dell'azienda di auto elettriche e del suo impressionante crollo di valore. E tutto per l'idiozia del suo leader Elon Musk.

parte 1: Tesla è stata sostenuta dai capitali e dal carisma di Elon Musk, ma con il declino della sua immagine, l'azienda rischia di non poter più contare su questo fattore. Musk non ha inventato Tesla, ma l'ha acquisita e ha utilizzato il suo carisma per attrarre investimenti. Tuttavia, una valutazione di oltre 800 miliardi di dollari a fronte di entrate annuali molto inferiori (tra 7 e 14 miliardi di dollari) non può reggere solo sul carisma, soprattutto se questo viene meno.

parte 2: Tesla ha annunciato e venduto auto come la Roadster, che non sono mai state consegnate ai clienti. L'azienda si rifiuta anche di rimborsare i clienti che hanno pagato in anticipo per queste auto.

parte 3: Le prestazioni delle auto Tesla sono ormai superate da concorrenti come la Xiaomi SU7 Ultra, che offre più potenza a un prezzo inferiore. BYD ha introdotto una ricarica completa in 5 minuti, superando le prestazioni delle auto Tesla. Gli interni minimalisti delle auto Tesla sono visti come un modo per risparmiare sui costi piuttosto che una scelta stilistica.

parte 4: Il Cybertruck, l'unico veicolo ideato direttamente da Musk, ha fallito miseramente a causa di problemi come prezzi elevati, difetti di costruzione e difficoltà di omologazione in Europa. Un fallimento emblematico delle difficoltà che Tesla sta affrontando sotto la guida di Musk.

parte 5: in questa vicenda il vero dispiacere è solo per gli ingegneri e i lavoratori di Tesla che hanno contribuito a creare qualcosa di rivoluzionario. La gestione di Musk potrebbe portare al fallimento dell'azienda, vanificando il loro impegno.

parte 6: Un imprenditore che si schiera troppo politicamente può risultare poco saggio, soprattutto se il core business della sua impresa è un prodotto che strizza l'occhio alla sinistra liberal ed ecologista. Musk ha scelto di diventare un alfiere dei valori della destra reazionaria, alienando una parte significativa del suo target originale.

parte 7: Musk, uomo di scarsa cultura che ha fatto di sé stesso un brand oggi sempre più offuscato dalle sue stesse parole e azioni (direzione del discusso DOGE su iniziativa di Trump, saluti nazisti in diretta tv, appoggio a partiti neonazisti tedeschi... giusto per citare le più recenti), potrebbe portare Tesla a un destino simile ai carrozzoni statalisti della prima repubblica italiana, con Starlink che sopravvive grazie a contratti governativi piuttosto che al mercato libero.

Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6, parte 7. Prosegui l'articolo logicamente da quanto elaborato.

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