Polli, virus e idiozia

Il rapporto tra Stati Uniti e scienza si fa sempre più sconcertante. Se un tempo la Casa Bianca finanziava missioni spaziali e ricerche pionieristiche, oggi le idee pseudoscientifiche trovano casa nelle alte sfere del potere. L’ultima perla arriva da Robert F. Kennedy Jr., segretario alla Salute nell’amministrazione Trump, che ha avuto la brillante intuizione di proporre una gestione “naturale” del virus H5N1.

Se pensavate di averle sentite tutte, aspettate di leggere questa.

L’idea geniale (o meglio, folle) di Kennedy

Durante un’intervista rilasciata a Fox News l’11 marzo 2025, Kennedy ha proposto una soluzione tanto sorprendente quanto surreale per contenere il virus H5N1: lasciarlo circolare liberamente negli allevamenti di polli. Secondo lui, l’infezione naturale selezionerebbe gli esemplari più forti, permettendo loro di trasmettere l’immunità alla loro discendenza.

Quindi, invece di vaccinare gli animali, bisognerebbe semplicemente lasciare che il virus faccia il suo corso, eliminando i polli deboli e favorendo quelli più resistenti. Un’idea che sembra uscita da un manuale di darwinismo mal compreso, o da un film horror sugli allevamenti.

Kennedy ha poi espresso dubbi sulla vaccinazione del pollame, sostenendo che potrebbe trasformare gli allevamenti in “fabbriche di mutazioni”. Un’immagine suggestiva, certo. Peccato che sia completamente priva di fondamento scientifico.

Il virus dell’influenza non funziona così (e nemmeno l’evoluzione)

Partiamo dalle basi: il virus dell’influenza è un campione nel generare mutazioni. Il suo genoma a RNA è particolarmente incline agli errori di replicazione, il che significa che ogni volta che si replica, può cambiare. Più il virus circola, più muta.

Il sistema immunitario riconosce principalmente due proteine virali: l’emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Queste proteine, però, cambiano continuamente, rendendo inefficace l’immunità acquisita da infezioni precedenti. Quindi no, lasciare il virus libero di diffondersi non genererà polli super-immuni, ma solo nuove varianti del virus.

E qui arriva il punto cruciale: vaccinare gli animali non solo protegge loro, ma riduce anche le opportunità di mutazione del virus, abbassando il rischio che emerga un ceppo più pericoloso per l’uomo.

Drift e Shift: il vero pericolo delle mutazioni

L’influenza ha due modi principali per cambiare:

  1. Drift antigenico: mutazioni progressive che modificano leggermente il virus nel tempo. Questo è il motivo per cui dobbiamo aggiornare il vaccino antinfluenzale ogni anno.
  2. Shift antigenico: quando due virus influenzali infettano la stessa cellula e si scambiano segmenti genetici, creando un nuovo ceppo completamente diverso.

È proprio questo secondo fenomeno il più pericoloso. Un nuovo virus nato dallo shift antigenico può combinare alta trasmissibilità e letalità, aumentando il rischio di una pandemia.

Non è fantascienza: si sospetta che l’influenza spagnola del 1918, che ha causato milioni di vittime, sia nata proprio da un processo del genere.

Mentre Kennedy parla, il virus si adatta all’uomo

Mentre negli Stati Uniti si discute di teorie bislacche, H5N1 continua a compiere “salti di specie”, infettando mammiferi come volpi, foche, orsi polari, vacche e persino gatti domestici. Ogni volta che il virus infetta una nuova specie, ha la possibilità di adattarsi meglio e trovare una via più efficiente per colpire l’uomo.

Lasciare che il virus circoli liberamente negli allevamenti non solo non selezionerebbe polli immuni, ma creerebbe un perfetto incubatore per la prossima pandemia.

Dare potere a un imbecille ha conseguenze disastrose

La storia insegna che mettere un incompetente in una posizione di potere porta a risultati catastrofici. Noi in Italia lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle con il Movimento 5 Stelle e le loro trovate su scie chimiche e scie luminose. Gli Stati Uniti stanno recuperando terreno alla velocità della luce, grazie al serraglio di casi umani selezionati da Donald Trump esclusivamente sulla base della fedeltà.

E Robert Kennedy Jr. alla Salute è uno dei casi più emblematici.

Negazionista delle vaccinazioni, sostenitore di teorie del complotto e ora persino esperto improvvisato di selezione naturale nei polli, Kennedy incarna alla perfezione la deriva antiscientifica dell’America di oggi.

Purtroppo, le sue idee non restano chiacchiere da bar. Quando a parlare è un politico con potere decisionale, la pseudoscienza diventa politica sanitaria, e il rischio che le sue teorie abbiano conseguenze reali diventa spaventosamente concreto.

(Giulia Remedi)

Prompt:

Intro: il rapporto fra Stati Uniti e scienza si fa sempre più sconcertante.

parte 1: durante un’intervista rilasciata a Fox News l’11 marzo 2025, Kennedy ha proposto una soluzione tanto sorprendente quanto surreale per contenere il virus: lasciare che circoli liberamente negli allevamenti. L’obiettivo +Permettere ai polli naturalmente immuni di sopravvivere e trasmettere tale immunità alla loro discendenza, seguendo una sorta di “selezione naturale”. Kennedy ha espresso dubbi sulla vaccinazione del pollame, sostenendo che potrebbe trasformare gli allevamenti in “fabbriche di mutazioni”. Un’immagine suggestiva ma priva di base scientifica, che ignora il principio fondamentale secondo cui la circolazione del virus aumenta inevitabilmente le mutazioni.

parte 2: La biologia dell’influenza smonta rapidamente la teoria kennediana. Il virus dell’influenza, grazie al suo genoma a RNA, è maestro negli errori di replicazione, portando a frequenti mutazioni. Le proteine emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N), bersagli principali del sistema immunitario, cambiano costantemente. Vaccinare gli animali non solo limita la diffusione del virus, ma riduce anche le opportunità di mutazione.

parte 3: Due fenomeni, il drift antigenico (mutazioni progressive) e lo shift antigenico (riassortimento genetico improvviso), rendono l’influenza particolarmente pericolosa. Quest’ultimo, quando due virus influenzali infettano la stessa cellula e scambiano segmenti genetici, può dar vita a nuovi ceppi capaci di combinare letalità e alta trasmissibilità. È proprio da un simile processo che si sospetta sia nata l’influenza spagnola del 1918, che causò milioni di vittime.

parte 4: Mentre si discute di teorie discutibili, il virus H5N1 continua a fare “salti di specie”, infettando mammiferi come volpi, foche, orsi polari, vacche e gatti domestici. Ogni salto rappresenta una nuova opportunità per il virus di adattarsi all’uomo, aumentando il rischio di una pandemia.

parte 5: metti un imbecille in una posizione di potere e i risultati saranno catastrofici per chiunque. Noi in Italia lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle col M5S, gli Stati Uniti stanno recuperando terreno alla velocità della luce grazie al serraglio di casi umani selezionati da Donald Trump sull'unica ratio della fedeltà. Robert Kennedy Jr. alla Salute è uno dei casi più emblematici.

Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5. Approfondisci dove necessario.

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