Ringraziamo La Talpa del Governo USA

La notizia sta già facendo il giro del mondo, scatenando incredulità, risate e sgomento. Impossibile resistere.

Da un lato, un gruppo di alti funzionari del governo americano che discute di bombardamenti su una chat privata come se stessero organizzando una rimpatriata del college. Dall’altro, Elon Musk, che continua a flirtare con la Cina e con Putin, mettendo in crisi il concetto stesso di lealtà nazionale. Nel mezzo, Trump, che governa circondato da una banda di fedelissimi tanto incompetenti da far sembrare l’ultima stagione di The Office un documentario sulla leadership.

E mentre tutto questo va in scena, il “Deep State” – o, più semplicemente, quella parte dell’apparato statale che ancora sa leggere e scrivere – potrebbe aver deciso che è arrivato il momento di chiudere il sipario su questa farsa.

OPERAZIONE “BOMBARDARE LO YEMEN SU SIGNAL”

Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, è stato invitato per sbaglio in una chat su Signal tra il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato, il segretario della Difesa e i vertici della sicurezza nazionale USA. Sì, avete letto bene: una chat su Signal. E no, non stavano discutendo di chi avrebbe portato la birra alla prossima grigliata, ma di un’operazione militare in Yemen.

Se vi sembra assurdo, è perché lo è. Non solo per il contenuto della discussione, ma per il fatto che tutto questo sia accaduto su una piattaforma che, volendo, potrebbe essere intercettata anche dal frigorifero smart che avete in cucina.

Ma c’è di più: nel corso della conversazione, Vance si sarebbe lasciato andare a commenti al vetriolo sull’Europa, lamentandosi del fatto che il Vecchio Continente sia una palla al piede incapace di badare a se stessa. “Tocca sempre ai contribuenti americani rimediare”, avrebbe detto. Qualcuno lo avvisi che , l’Europa spesso si fa compatire, ma quando il tuo stesso governo discute di guerre su una chat di gruppo, forse il problema sei tu.

“TOP SECRET” (MA SU WHATSAPP ERA PIENO DI SPAM, QUINDI ECCOCI QUI)

Ovviamente, questa vicenda ha immediatamente scatenato un’ondata di preoccupazione (e di facepalm) tra gli esperti di sicurezza nazionale. Perché diciamocelo: è già abbastanza grave che il vicepresidente degli Stati Uniti parli in libertà di strategie militari davanti a un giornalista, ma il vero disastro è che tutto questo sia avvenuto su un’app che, volendo, potrebbe essere hackerata da uno stagista con un laptop scassato.

E poi c’è un piccolo dettaglio: discutere di argomenti classificati su dispositivi personali è illegale. Ma a quanto pare, nella Casa Bianca di Trump, la legalità è un concetto molto fluido.

IL MISTERO DELL’INVITO: CHI È LA TALPA?

A questo punto, la domanda è inevitabile: chi ha invitato Goldberg nella chat? L’indiziato numero uno è Michael Waltz, consulente per la sicurezza nazionale di Trump. Solo che c’è un problema: Waltz non ha mai avuto particolari rapporti con Goldberg, e The Atlantic non è certo il giornale preferito dell’amministrazione.

Dunque, due ipotesi: o Waltz ha avuto un momento di geniale idiozia, oppure il suo nome è stato usato come alias da qualcuno che voleva far saltare la copertura.

E qui il quadro si complica: chi sta facendo il doppio gioco? È iniziata una guerra interna? È in corso una strategia per screditare l’amministrazione? O forse, più semplicemente, questi sono davvero così incompetenti?

ELON MASK, IL GRANDE GIOCATORE

Nel frattempo, mentre il governo americano si dimostra incapace persino di usare una chat con criterio, c’è qualcun altro che si muove con astuzia tra le grandi potenze mondiali: Elon Musk.

La sua fedeltà è un mistero sempre più intricato. Da un lato, gestisce Tesla, che ha il suo cuore pulsante a Shanghai grazie a un investimento da 2,8 miliardi di dollari approvato dal governo cinese. La Cina, tra l’altro, è il suo più grande mercato e rappresenta una fetta enorme delle sue vendite.

Dall’altro, ha in mano SpaceX, fondamentale per il Pentagono, e Neuralink, che attira fiumi di denaro anche dalla Cina.

Ma c’è di più: secondo il Wall Street Journal, Musk è in contatto regolare con Vladimir Putin. Sì, quel Putin. Quello che in teoria gli Stati Uniti vedono come una minaccia esistenziale.

Quindi la domanda è inevitabile: Musk lavora per Trump? Per gli Stati Uniti? Per la Cina? Per la Russia? O solo per sé stesso?

DEEP STATE, TOCCA A TE

E torniamo al cuore della questione: l’amministrazione Trump sembra ormai più una sitcom che un governo. Il problema è che una sitcom può far ridere, ma un governo che maneggia bombe nucleari e geopolitica con lo stesso criterio con cui un bambino di cinque anni imposta la privacy su Facebook fa paura.

Trump ha scelto per i ruoli chiave del suo esecutivo un’armata Brancaleone di lealisti privi di competenze reali. Gente che ha trasformato la sicurezza nazionale in una chat di gruppo. Gente che riesce a farsi infiltrare un giornalista in una discussione di guerra.

E questo, a lungo andare, è un problema. Perché mentre il governo USA si avvita su sé stesso in una spirale di gaffe e pasticci, nelle retrovie c’è un esercito di persone realmente competenti – quelli che Trump chiama il “Deep State” – che potrebbero aver deciso che il circo è andato avanti abbastanza.

Per ora, la Casa Bianca ha risposto nel modo più italiano possibile: piena fiducia, nessuna dimissione. Ma quanto può durare?

(Serena Russo)

Prompt:

Intro: la notizia sta già facendo il giro del mondo scatenando incredulità, risate, e sgomento. Impossibile resistere.

parte 1: il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, è stato invitato in una chat su Signal tra il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato, il segretario della Difesa e i vertici della sicurezza nazionale USA. L'argomento della chat non era una partita di calcetto, ma il bombardamento dello Yemen.

parte 2: La vicenda solleva preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, poiché queste discussioni avvengono su una chat che può essere intercettata da qualunque servizio al mondo. Inoltre, è illegale usare telefonini personali o chat per parlare di argomenti classificati.

parte 3: Michael Waltz, consulente di Trump per la sicurezza nazionale, è stato identificato come colui che ha invitato Goldberg nella chat. Tuttavia, è probabile che si tratti di un alias, poiché Waltz ha pochi rapporti con Goldberg e The Atlantic non è una testata amata dalla Casa Bianca. Da notare come Goldberg, a differenza di un Julian Assange qualsiasi, non ha riportato nel suo articolo informazioni sensibili in grado di compromettere la sicurezza nazionale.

parte 4: negli stessi giorni è saltato pure fuori il problema (l'ennesimo) su Elon Musk, al centro di un dibattito crescente sulla sua fedeltà e le sue alleanze. La questione è complessa e coinvolge vari attori globali, tra cui la Cina, gli Stati Uniti, e persino la Russia. Chi è la talpa? E' cominciata la caccia.

parte 5: La Cina ospita la più grande fabbrica di Tesla, con un investimento di 2,8 miliardi di dollari. Questa struttura all'avanguardia, situata a Shanghai, è stata costruita con il permesso speciale del governo cinese e ora rappresenta più della metà delle consegne globali di Tesla. Inoltre, la Cina è il più grande mercato mondiale per Tesla, dove le vendite continuano a crescere. Gli investitori cinesi hanno incanalato denaro nelle altre attività di Musk, come SpaceX e Neuralink. La Cina è anche un focolaio di tecnologie avanzate che interessano Musk, rendendo il paese un partner strategico per le sue ambizioni tecnologiche. Musk usa il suo account su X, la piattaforma social di cui è proprietario, per elogiare la Cina e incoraggiare più persone a visitare il paese.

parte 6: Musk e SpaceX hanno ripetutamente mancato di rispettare i protocolli federali di segnalazione, portando a diverse recensioni federali. Secondo il Wall Street Journal, Musk è stato in contatto regolare con il presidente russo Vladimir Putin, un partner stretto della Cina. La fedeltà di Elon Musk è un enigma che diventa ogni giorno più complesso. Le sue alleanze con la Cina, il suo ruolo cruciale per il Pentagono, e i suoi legami con Putin sollevano domande sulla sua posizione e le sue intenzioni. La questione rimane aperta: Musk sta lavorando per Trump, per gli Stati Uniti, per la Cina, o per se stesso?

parte 7: Donald Trump ha selezionato per i ruoli chiave del suo governo un branco di idioti, selezionati solo per la loro fedeltà. Trump e i suoi si sono inimicati un sacco di gente presso CIA, FBI, esercito e altre agenzie di gente preparata che non scherza. Vista la situazione, non sarà forse partita la controffensiva del "Deep State" (ovvero la gente seria, niente più) per far collassare il governo? Per ora, la risposta della Casa Bianca alla situazione è molto italiana e poco americana: piena fiducia, nessuna dimissione.

Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6, parte 7; approfondisci dove ritieni necessario.

Assumendo la personalità e lo stile di scrittura di Serena Russo, scrivi un articolo tagliente e brillante.


Scopri di più da Le Argentee Teste D'Uovo

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento