
Avrete letto, con orrore e con un senso di distante sollievo, delle ultime “imprese” dell’amministrazione Trump ai danni degli immigrati irregolari. Scene da incubo: bambini strappati alle madri, centri di detenzione sovraffollati, ronde paramilitari che bussano alle porte alle sei del mattino. Avrete pensato, magari con un’alzata di spalle, che qui da noi non può succedere. Che l’Italia, nonostante tutto, è un Paese civile, con una memoria storica, una cultura cristiana, una spina dorsale morale che certe derive non le permetterà mai.
Bene, avete torto. Abbiamo torto. Sta cominciando.
L’irruzione a Vicofaro
A Vicofaro, in Toscana, agenti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione in una chiesa. In una chiesa. Non per fermare un traffico d’armi, non per sgominare una banda mafiosa, ma per sgomberare migranti poveri, malati, affamati. Migranti che non avevano nulla, tranne la protezione di un uomo: Don Massimo Biancalani, parroco di periferia, sacerdote autentico, figura scomoda perché evangelica fino in fondo.
Da anni Don Massimo ha trasformato la sua parrocchia in rifugio, in casa, in comunità. Lo ha fatto senza clamore, senza retorica, con la forza tranquilla di chi crede davvero nel Vangelo. Quello delle Beatitudini, non quello delle telecamere.
L’opera di Don Massimo
Chiunque abbia messo piede a Vicofaro sa cosa significa vivere la carità. Qui si accoglie davvero: si dà da mangiare agli affamati, si curano i malati, si dorme su brandine sgangherate ma con dignità. A Vicofaro si ascolta, si educa, si aiuta a ricostruire pezzi di vita.
Don Massimo ha accolto chi non aveva più nulla, chi era stato respinto da ogni angolo d’Europa, chi era rimasto schiacciato tra i decreti sicurezza e l’indifferenza quotidiana. E l’ha fatto senza tornaconti, perché è questo il suo modo di pregare.
Questa chiesa viva, palpitante, incoerente forse, ma umanissima, è quella che il potere odia. E infatti ha deciso di colpirla.
Uno sgombero infame
L’irruzione a Vicofaro è un atto vile, fascista, infangato da un linguaggio da questura: “ripristino della legalità”, “prevenzione sanitaria”, “occupazione abusiva”.
Il governo Meloni ci spiega che è una questione di sicurezza, di decoro urbano, di rispetto delle norme. Ipocrisie, menzogne, propaganda. Non è sicurezza quella che caccia a calci gente ammalata e spaventata. Non è legalità quella che manda la celere in chiesa.
È solo la vecchia ossessione del potere per i poveri, per chi non può difendersi, per chi mostra con il suo stesso corpo le crepe di una società malata.
La vergogna di un governo che si dice cristiano
E lo fa un governo che si dice cristiano. Un governo che cita San Giovanni Paolo II ma ha in odio Papa Francesco. Che parla di radici cristiane, ma non sa nulla del Cristo povero, perseguitato, rifugiato. Un governo che benedice crocifissi ma bestemmia ogni giorno lo spirito evangelico.
Cristianesimo non è mandare la polizia contro chi accoglie. Cristianesimo è fermarsi, soccorrere, condividere. È amare l’altro come se stesso.
Giorgia Meloni dovrebbe riflettere prima di parlare di “Dio, patria e famiglia”. Perché Dio non lo si incontra nei cortei dei patrioti, ma nel volto di chi soffre. E la patria che caccia i poveri da una chiesa non è una patria: è una macchina del fango.
Tempi peggiori ci aspettano
Vicofaro non è un episodio isolato. È un segnale. Un campanello d’allarme. Una premonizione. Stiamo entrando in un tempo cupo, in cui la solidarietà sarà trattata come reato, l’umanità come debolezza, l’accoglienza come minaccia.
Chi resiste verrà criminalizzato. Chi aiuta verrà isolato. Chi parla verrà zittito.
Per questo la resistenza civile è oggi più che mai necessaria. Non basta indignarsi. Bisogna schierarsi. Con Don Massimo, con chi accoglie, con chi protegge. Con chi ha fatto della carità non uno slogan elettorale, ma un atto quotidiano.
In piedi, dunque. Prima che a Vicofaro segua Lampedusa, e poi Milano, Roma, ovunque.
È già cominciato. E chi tace, ne è complice.
(Roberto De Santis)
Prompt:
intro: avrete letto tutti delle ultime "imprese" dell'amministrazione Trump contro gli immigrati irregolari, e avrete anche pensato, con un certo sollievo, che da noi non può succedere. Bene, avete torto, Abbiamo torto. Sta cominciando.
parte 1: Agenti in tenuta antisommossa irrompono nella chiesa di Vicofaro per sgomberare i migranti ospitati. La chiesa era stata trasformata in centro d'accoglienza da Don Massimo Biancalani, parroco noto per il suo impegno umanitario.
parte 2: Don Massimo ha accolto migranti poveri, spesso ammalati, offrendo loro cibo, cure, un tetto e progetti di rinascita personale. La sua opera è un esempio di amore concreto e di spiritualità vissuta. È stato un punto di riferimento non solo per gli ospiti, ma anche per molti volontari.
parte 3: Lo sgombero è un atto vile e fascista, dettato da una politica che strumentalizza la sicurezza per colpire i più deboli. Il governo di Giorgia Meloni è ben poco coerente con i valori cristiani. la vera fede si dovrebbe esprimere nel rispetto, nell’aiuto reciproco e nell’amore concreto.
parte 4: ci aspettano tempi sempre peggiori, la resistenza civile è più che mai necessaria.
articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4. Approfondisci dove ritieni necessario.
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