
Non sono solita parlare di politica internazionale. Non è il mio campo, e raramente mi sento di avere qualcosa di originale da aggiungere. Ma questa volta mi sono trovata davanti a un fenomeno che conosco fin troppo bene: il predatory publishing. Applicato alla questione di Gaza, il suo effetto non è solo sconcertante: è pericoloso.
Il predatory publishing: la scienza travestita da autorità
Immaginate una rivista scientifica o un’associazione accademica che si presenta con toga e rigore, ma dietro la facciata non c’è nulla se non il desiderio di apparire credibile. Questo è il predatory publishing: pubblicazioni senza revisione seria, associazioni che accettano chiunque paghi una quota, risultati scientifici manipolabili o inventati. La forma della scienza resta intatta, la sostanza spesso è vuota. Quando questa dinamica entra in contatto con questioni politiche o conflitti, il rischio di disinformazione diventa enorme.
La risoluzione IAGS: quando l’accademia tradisce
La IAGS (International Association of Genocide Scholars) ha approvato una risoluzione affermando che Israele stesse commettendo un genocidio a Gaza. Testate giornalistiche come “Il Manifesto” hanno riportato la notizia con enfasi, titoli forti e immagini evocative. Ma dietro l’apparente autorevolezza, la storia era molto diversa.
Solo 129 membri su 500 hanno votato – poco più del 25% – senza alcun dibattito pubblico, nonostante fossero state promesse procedure trasparenti. E cosa significa diventare “studioso di genocidio” della IAGS? Basta pagare 30 dollari. Nessuna verifica accademica, nessuna pubblicazione richiesta, nessuna referenza scientifica.
Fischberger e l’inchiesta che smaschera tutto
Qui entra in gioco il giornalista israeliano Eitan Fischberger. La sua indagine assomiglia a un piccolo thriller investigativo: scorrendo l’elenco dei membri, nota nomi che fanno sorridere per la loro assurdità – “Cookie Monster”, “Imperatore Palpatine”, persino “Palestinian Hitler”. Fischberger ricostruisce come queste iscrizioni siano state accettate senza alcun controllo, documentando un quadro di assoluta superficialità. La IAGS, di fronte all’evidenza, chiude il suo account X (ex Twitter), ma il danno è già compiuto: la percezione pubblica è stata plasmata da dati falsi e da una narrativa costruita ad arte.
Ideologia sopra la verità
La vicenda IAGS è inquietantemente simile al predatory publishing: una struttura che appare autorevole ma non garantisce alcun controllo sulla qualità delle informazioni. Emerge una dinamica chiara: quando l’ideologia prende il sopravvento, persino l’accademia diventa strumento per confermare convinzioni preesistenti.
C’è così tanta voglia di vedere un genocidio a Gaza che molte persone sono pronte a credere a tutto ciò che sembra confermarlo. Non importa se le prove sono fragili, se i membri dell’associazione sono fantasmi, se il dibattito è saltato. La narrazione prevale sulla realtà, e la disinformazione diventa una forma di potere.
Dietro le quinte: micro-dettagli che raccontano molto
Fischberger descrive come, giorno dopo giorno, navigava tra liste di membri, account inattivi e email di conferma automatiche. Ogni nome fasullo era un piccolo campanello d’allarme: non un errore isolato, ma un pattern sistematico. I documenti interni, raccolti e confrontati, mostrano un’organizzazione più interessata a far sembrare autorevole ciò che era fragile, che a garantire trasparenza e rigore. È un promemoria potente: la scienza non è neutra, e la presunta accademia può diventare terreno fertile per ideologie e propaganda.
Responsabilità e rigore
Questo caso ci ricorda che la scienza, l’accademia e l’informazione sono strumenti potenti, capaci di costruire verità o diffondere illusioni. La responsabilità di chi informa è cruciale: dobbiamo leggere, verificare, riflettere e mantenere un senso critico vigile. La curiosità scientifica, se guidata dall’etica, diventa una bussola indispensabile per orientarsi anche nelle vicende più controverse e manipolate della nostra epoca.
Predatory publishing e IAGS ci insegnano che l’apparenza di autorevolezza non garantisce verità. La credibilità va conquistata, controllata, messa alla prova. Solo con rigore, etica e curiosità possiamo evitare che la verità diventi vittima dell’ideologia e garantire che la conoscenza resti davvero uno strumento di progresso, e non di propaganda.
Populismo e guerra: il pericolo di una leadership ideologica
Al di là del mondo accademico, c’è un interrogativo più ampio: cosa succede quando una guerra, anche giusta nelle intenzioni, viene guidata da leader populisti? Nel caso di Netanyahu, la dinamica è chiara: il suo obiettivo è compiacere l’elettorato dell’estrema destra israeliana, un segmento politico a cui si è sempre rivolto. Questo non significa solo orientare la propaganda o il discorso pubblico, ma plasmare direttamente le azioni sul terreno di guerra, cercando di soddisfare istanze politiche interne.
Il risultato è spesso disastroso: operazioni militari pianificate più per ottenere consenso che per strategie efficaci, escalation dei conflitti, sofferenza della popolazione civile. Ma è importante sottolinearlo con chiarezza: questi esiti disastrosi non equivalgono a un genocidio. Sono conseguenze di scelte politiche e militari populiste, che mostrano come l’ideologia interna possa interferire con la realtà sul terreno, senza però trasformarsi automaticamente in crimine intenzionale di sterminio.
(Giulia Remedi)
Prompt:
intro: non sono solita parlare di politica e questioni internazionali, non è il mio campo, non credo di aver nulla di interessante da dire. Però stavolta mi è capitato sotto gli occhi un fenomeno che purtroppo conosco bene, il predatory publishing, applicato alla questione di Gaza. E sinceramente la cosa mi ha fatto arrabbiare.
parte 1: cosa si intende con predatory publishing.
parte 2: la IAGS (International Association of Genocide Scholars) aveva approvato una risoluzione in cui si sosteneva che Israele stava commettendo un genocidio a Gaza. Molti giornali, tra cui “il Manifesto”, l’avevano ripresa con grande enfasi. Ma come spesso accede, i dettagli nascosti raccontano una storia diversa.
parte 3: Solo 129 membri su 500 hanno votato (appena il 25% degli iscritti). La risoluzione è passata senza dibattito, in modo opaco, nonostante fossero state promesse trasparenza. Per diventare “studioso di genocidio” della IAGS bastano 30 dollari – niente titoli accademici, pubblicazioni o referenze. Il giornalista israeliano Eitan Fischberger ha svelato tutto: tra i membri figurano nomi farlocchi come “Cookie Monster”, “Imperatore Palpatine” e persino “Palestinian Hitler”. La IAGS ha già chiuso il suo account X (ex Twitter), ma la domanda resta: Come possiamo ancora parlare di “accademia” quando un’associazione permette cose del genere?
parte 4: si tratta di un caso molto simile, nelle dinamiche, a tutto ciò che è predatory publishing. ma dimostra quanto l’ideologia e la mancanza di rigore possano danneggiare il dibattito pubblico. C'è così tanta voglia che ci sia un genocidio che si crede a qualunque cosa che confermi che ci sia un genocidio.
parte 5: piuttosto, riflettiamo su una cosa: cosa succede quando i populisti fanno la guerra? Netanyahu vuole compiacere l'estrema destra del paese a cui si è sempre rivolto e in tal senso orienta non tanto la propaganda, ma proprio le azioni sul terreno di guerra, con esiti disastrosi. Che però non sono un genocidio.
Articolo: intro, parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5. Approfondisci dove necessario. Assumendo personalità e stile di scrittura di Giulia Remedi, scrivi un Articolo. Usa un tono coinvolgente, diretto, e accattivante. Rendilo immersivo e dettagliato.
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Testate giornalistiche come “Il Manifesto” hanno riportato la notizia con enfasi
Da “Il Manifesto” non mi aspetto molto di più.
Quasi tutti i quotidiani sono ridotti a rilanciare quello che trovano su Internet senza ulteriore verifica o, Dio ce ne scampi, mandare un cronista a verificare come stanno le cose.
Quando il quotidiano ha un’impronta ideologica così forte, tale atteggiamento non può che risultarne amplificato.
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Il Manifesto è l’organo di un fan club, niente più.
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