
La notizia dell’assassinio di Charlie Kirk ha squarciato il velo su una realtà che da tempo covava sotto la superficie del trumpismo digitale. Non si tratta soltanto della morte violenta di un volto noto della destra americana, ma della traiettoria di chi lo avrebbe ucciso: un giovane immerso fino al collo nell’universo dei “Groypers”, i seguaci del nazionalista bianco Nick Fuentes.
I Groypers non sono semplici troll di internet. Sono un movimento di nazionalisti bianchi e attivisti alt-right che hanno tentato di colonizzare il conservatorismo mainstream, mascherando odio e razzismo dietro il sorriso da studentello e l’ironia del gamer. Sono quelli che il 6 gennaio hanno marciato sul Campidoglio e che ogni giorno trasformano forum, social e videogiochi in arene ideologiche. L’assassinio di Kirk porta la loro firma culturale, prima ancora che materiale.
Dal meme alla pistola
Il presunto killer si fotografava travestito da Pepe the Frog, il totem dei Groypers, e sfoggiava t-shirt “Trump 2024”. Il suo linguaggio era disseminato di riferimenti da gamer: “Hey fash, catch this” seguito da sequenze di tasti da Helldivers 2, un codice riconoscibile solo agli iniziati. Perfino “Bella Ciao” compariva nelle sue playlist, usata non per celebrare la Resistenza ma per deriderla, un meme sonoro con cui ribaltare i simboli antifascisti.
E poi la transfobia da barzelletta tossica: il meme “Notices bulge”, diffuso negli stessi circuiti. Nulla di innocente: un archivio infinito di scherni e codici che diventa identità politica. La linea di demarcazione tra battuta e atto si assottiglia fino a scomparire.
Nick Fuentes: il predicatore del suprematismo 2.0
Per capire il senso politico di tutto questo bisogna fermarsi su Nick Fuentes. Classe 1998, cattolico integralista, predicatore di un nazionalismo bianco senza filtri, è la faccia giovane e “presentabile” di un’ideologia vecchia come il fascismo. Si è fatto conoscere come youtuber incendiario, espulso da più piattaforme per contenuti d’odio, e ha costruito attorno a sé un seguito di giovani uomini arrabbiati, frustrati e iperconnessi.
Fuentes si oppone ai matrimoni gay, predica la sottomissione delle donne, nega l’Olocausto, esalta dittatori del passato. Ma lo fa sempre con il sorriso stampato, la battuta pronta, il tono da “ragazzo della porta accanto”. La sua cifra stilistica è quella: rendere il veleno digeribile, farlo sembrare normale.
I suoi Groypers si muovono come stormi: attaccano eventi pubblici della destra mainstream accusandola di essere troppo moderata, invadono commenti e forum, usano meme e trollate come armi politiche. In breve: l’ala dura che vuole trascinare il trumpismo ancora più a destra.
Il Röhm della MAGAlandia?
Il parallelo storico è inevitabile. Così come Ernst Röhm, capo delle SA, divenne un problema per Hitler al punto da essere liquidato nella “Notte dei lunghi coltelli”, Nick Fuentes rischia di diventare un peso insostenibile per l’ecosistema trumpiano. Fino a ieri i suoi Groypers erano una milizia digitale utile: storm di meme, campagne coordinate, mobilitazioni giovanili. Oggi, dopo l’omicidio Kirk, potrebbero trasformarsi in un fardello. Da strumento ad arma impazzita. Da risorsa a capro espiatorio.
Le parole di Fuentes dopo la morte di Kirk – “devastato”, “serve unità” – suonano come un tentativo disperato di smarcarsi. Ma è il classico passo indietro di chi sa che l’aria sta cambiando, che il cerchio si stringe.
I Groypers made in Italy
Chi pensa che questo fenomeno sia confinato agli Stati Uniti dovrebbe guardarsi attorno. Anche da noi esistono movimenti che ricalcano la stessa matrice: nazionalismo etnico, culto della tradizione, ostilità all’immigrazione, odio verso le persone LGBTQ+, antisemitismo latente. Cambiano i nomi, non la sostanza.
In Italia li abbiamo visti sotto diverse forme: dai tentativi di CasaPound di colonizzare la rete con meme e ironia aggressiva, alle cerchie più recenti che orbitano attorno a influencer e community sovraniste radicali. Giovani militanti digitali che accusano la destra mainstream di essere “svenduta al sistema” e provano a infiltrarsi per trascinarla più a destra, più in basso, più nell’abisso. Proprio come i Groypers negli USA.
il prezzo dell’odio
Il ritratto è chiaro: il presunto assassino di Kirk non è un cane sciolto, ma il prodotto terminale di una cultura politica che ha usato i meme come trincea e i forum come campi d’addestramento. Una subcultura che oggi rischia di travolgere il suo stesso padre-padrone, Nick Fuentes.
Che cosa farà Fuentes? Forse dovrà preparare i documenti per espatriare, prima che lo raggiungano la giustizia americana o la mano vendicativa della sua stessa fazione. La storia ci dice che i regimi e i movimenti estremisti prima o poi divorano i propri figli. E i Groypers, con la loro estetica da meme e il loro arsenale d’odio, non faranno eccezione.
(Roberto De Santis)
Prompt:
L'articolo deve esplorare le connessioni tra l'evento, i simboli della cultura meme, la pericolosa posizione in cui si trova Nick Fuentes e un'analisi comparata con movimenti ideologicamente affini in Italia
Contesto e informazioni da includere: Evento Scatenante: Parti dall'aggiornamento sull'assassinio di Charlie Kirk e l'identità del presunto assassino, fortemente collegato alla sfera dei "Groyper", i seguaci di Nick Fuentes . Spiega chi sia Nick Fuentes. Descrivi brevemente i "Groyper" come un gruppo di attivisti di estrema destra, nazionalisti bianchi e troll di internet noti per aver tentato di introdurre politiche alt-right nel conservatorismo mainstream statunitense e per aver partecipato all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio .
Tesi Centrale dell'Articolo: Avanza l'ipotesi che questo evento potrebbe portare Nick Fuentes a ricoprire un ruolo simile a quello di Ernst Röhm (capo delle SA di Hitler, eliminato durante la "Notte dei lunghi coltelli" perché scomodo e fu controllo). Spiega perché, nell'ecosistema politico trumpiano, Fuentes e i suoi Groypers potrebbero essere diventati un liability troppo grande da gestire, passando da utile milizia online a capro espiatorio. Il movimento è descritto come nazionalista bianco, omofobo, nativista, fascista, sessista e antisemita .
Prove Culturali e Digitali (da analizzare come indizi): Identità Online: Il sospetto aveva foto in cui si travestiva da Pepe the Frog (meme-simbolo dei Groypers, una variante del meme di Pepe the Frog ) e indossava magliette di Trump 2024. Analizza questo come segno di un'identità profondamente radicata in quella subcultura.
Colonna Sonora Ideologica: Il riferimento a "Bella Ciao" in Hearts of Iron 4 (gioco amatissimo dalla alt-right) e la sua presenza in playlist Groyper. I Groypers sono noti per essere giocatori e per aver cooptato meme e espressioni della cultura pop, incluso l'uso di "Bella Ciao" per prendere in giro gli antifascisti .
Linguaggio in Codice: La frase "Hey fash, catch this" seguita da una sequenza di comandi da controller è un riferimento a HellDivers 2. I Groypers utilizzano spesso simboli grafici che combinano frecce e pulsanti, riferimenti a giochi come Helldivers . Trasfobia e Bulge: Il meme "Notices bulge" è un altro segnale di appartenenza a un underflow transfobico e misogino condiviso da queste comunità.
Analisi Comparata: Cercando i "Groyper" Italiani Incorpora una sezione che ricerchi equivalenti o movimenti ideologicamente affini ai Groyper nel contesto italiano. Mentre il movimento Groyper è unico nel suo contesto americano, i suoi elementi costitutivi - nazionalismo bianco, opposizione all'immigrazione, omofobia, antisemitismo, uso dell'ironia online e dei meme per veicolare idee estremiste - possono trovare paralleli in gruppi italiani.
Ideologia: Cerca movimenti o gruppi che, pur nelle loro specificità nazionali, condividano una simile matrice ideologica: nazionalismo etnico, tradizionalismo estremo, opposizione all'immigrazione e ai valori LGBTQ+, critica feroce verso i conservatori mainstream accusati di essere troppo moderati ("la destra di establishment" o "Conservative Inc." come la chiamano i Groyper ).
Metodi: Cerca gruppi noti per un attivismo online aggressivo, l'uso di meme e tattiche di trollaggio per disturbare il discorso pubblico, tentativi di entrismo in partiti politici più mainstream, e per aver creato una comunità giovanile intorno a figure carismatiche online. Potenziali Esempi: Pur non essendo menzionati esplicitamente nei risultati di ricerca forniti, potresti fare riferimento analogico a gruppi storicamente legati alla sfera neofascista o sovranista più radicale che mostrino una spiccata propensione per la battaglia culturale online e il linguaggio dei meme (es. realtà come CasaPound in passato, o cerchie online più recenti e informali che orbitano around figure sovraniste estreme). La chiave è trovare quei gruppi che, come i Groyper, si percepiscono come l'ala radicale e purista della destra, in opposizione al mainstream conservatore.
Conclusione/Analisi Finale: Tutti questi elementi, presi insieme, dipingono il ritratto di un individuo la cui identità era totalmente immersa nell'ecosistema culturale e politico costruito da Fuentes. Concludi l'articolo sostenendo che, proprio per questo, Fuentes potrebbe essere il prossimo nella lista per una "epurazione" interna, costringendolo forse a dover "preparare i documenti per espatriare" per sfuggire sia alla giustizia che alla sua stessa fazione. Cita le dichiarazioni pubbliche di Fuentes sull'omicidio Kirk, dove si è detto "devastato" e ha chiamato all'unità, come un possibile tentativo di distanziamento .
Assumendo personalità e stile di scrittura di Roberto De Santis, scrivi un articolo; usa un tono brillante e polemico. Rendi l'articolo immersivo e partecipato.
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