Musk e Low: Tra Narrazione e Verità Scomoda

In questi giorni avrete probabilmente visto sui social un’ondata di post strappalacrime su Elon Musk e la cassiera di Starbucks. Lui, il miliardario geniale e frainteso, che si ferma a parlare con la povera lavoratrice, incarnando il sogno americano dell’uomo che ha ancora tempo per la gente comune. Foto incluse, ovviamente, tutte visibilmente generate da un’IA con più buonismo che talento artistico. Il problema non è tanto la storia in sé, ma il tempismo: questa commovente parentesi narrativa è spuntata fuori pochi giorni dopo che Philip Low – neuroscienziato e imprenditore, nonché ex collaboratore di Musk – ha pubblicato un post dirompente, in cui ha delineato un ritratto ben diverso dell’uomo più ricco del mondo.

Origini: amici-nemici con la passione per il cervello umano

Philip Low ed Elon Musk si conoscono da anni. Low è il fondatore di NeuroVigil, una società che sviluppa dispositivi avanzati per il monitoraggio cerebrale. Musk, attratto dall’idea di connettere il cervello umano alle macchine – e, magari, anche di vedere dentro la testa degli altri senza intermediari – ha investito in NeuroVigil. Ma come spesso accade nelle storie in cui entrano in gioco Musk e il concetto di “partnership”, le cose si sono complicate. Low ha accusato Musk di aver tentato di sabotare la sua azienda dopo aver investito in essa. Un classico caso di “o ti inglobo, o ti distruggo”, già visto in altre occasioni.

Ma il post di Low non si è limitato a questioni aziendali. È stato un attacco frontale alla figura pubblica di Musk, un tentativo di demolirne l’immagine di visionario incompreso per rivelarne, secondo lui, la vera natura: un individuo ossessionato dal potere e dalla manipolazione.

Le accuse: Musk, il narcisismo e il piano globale

Low dipinge Musk come un uomo che si sente superiore a chiunque altro. Non è il classico suprematista alla vecchia maniera – niente razza ariana o destini manifesti – ma un narcisista puro, convinto che il mondo debba girare intorno a lui. Anzi, secondo Low, Musk è persino più pericoloso di un suprematista razziale, perché il suo progetto non è semplicemente quello di dichiarare una superiorità biologica, ma di costruire sistemi in cui lui stesso sia al centro di tutto.

Le sue mosse in ambito tecnologico e politico, sostiene Low, non sono casuali: Musk destabilizza, poi acquisisce il controllo. E lo fa ovunque, dall’influenza sulla politica americana alla gestione delle comunicazioni spaziali globali con Starlink. Lo stesso vale per la piattaforma X (ex Twitter), che sarebbe il suo strumento per diffondere idee di estrema destra e alimentare polarizzazioni. Il suo obiettivo? Non più solo possedere aziende, ma avere veri e propri governi fantoccio sparsi per il mondo.

Il saluto nazista: trolling o rivelazione?

Poi c’è l’episodio più teatrale: il saluto nazista. Durante la cerimonia di insediamento di Donald Trump, Musk è stato ripreso mentre alzava il braccio in un gesto che, per molti, assomiglia sinistramente a un saluto hitleriano. Musk stesso ha liquidato la cosa come una sciocchezza, attribuendola al trolling e alla manipolazione dell’immagine.

Low, però, non la pensa così. Per lui, il gesto era un tentativo calcolato di flirtare con l’ala più estrema del movimento MAGA. Musk si aspettava forse che qualcuno ricambiasse il gesto, che il pubblico lo seguisse in un’implicita dichiarazione di intenti. Ma non è successo.

Le reazioni: censura, minacce e teorie del complotto

Il post di Philip Low è esploso in rete. In molti lo hanno sostenuto, sottolineando la lunga lista di episodi controversi che circondano Musk. Altri lo hanno attaccato ferocemente, difendendo il miliardario e accusando Low di cercare visibilità. Il post è stato rimosso da Facebook, il suo account sospeso temporaneamente. E come accade sempre in questi casi, sono spuntate teorie del complotto: c’è chi sostiene che Philip Low nemmeno esista, che sia solo un profilo fake creato da qualche oscuro gruppo per screditare Musk. D’altra parte, viviamo in un’epoca in cui le verità più semplici sono spesso le meno credute.

E noi? Niente, ma almeno possiamo divertirci

Se Low ha ragione, cosa possiamo fare? La risposta breve è: niente. Se Musk sta davvero costruendo un impero globale fatto di governi paralleli e manipolazione di massa, difficilmente i nostri post indignati su X serviranno a fermarlo.

Ma c’è sempre un’alternativa: combattere il fuoco con il fuoco. Se internet si è riempito di immagini IA di Musk che sorride con la cassiera di Starbucks, perché non rispondere con immagini altrettanto IA di Musk mentre fa cose orribili? Elon che ruba i gelati ai bambini. Elon che calpesta i fiori di un giardino pubblico. Elon che accarezza con affetto il computer di Skynet.

Non fermeremo il suo piano di conquista globale, ma almeno ci faremo due risate. E nel caos digitale che Musk ama tanto, è l’unica arma che abbiamo.

(Giancarlo Salvetti)

Prompt:

Intro: in questi giorni avrete visto, sui social, storie lacrimevoli su Elon Musk e la cassiera di Starbucks, con tanto di foto, visibilmente generate da IA. Più che la cosa in sé, è interessante il tempismo: pochissimi giorni dopo un dirompente post di Philip Low, di cui in Italia si è parlato pochissimo.

Origini: Philip Low e Elon Musk si conoscono da molti anni e hanno avuto una relazione professionale e personale complessa. Musk ha investito in NeuroVigil, la società di Low, che sviluppa dispositivi per monitorare l'attività cerebrale. La loro relazione si è deteriorata nel tempo.

Accuse: Nel suo post, Low ha accusato Musk di essere narcisista e manipolatore, affermando che Musk crede di essere superiore a tutti gli altri, cosa che lo rende diverso dai nazisti, che vedevano una popolazione (la loro) al di sopra di tutte le altre. Ha anche criticato Musk per aver tentato di minare NeuroVigil dopo aver investito nella società. Low ha descritto Musk come una persona che cerca costantemente di acquisire e consolidare potere, utilizzando la piattaforma X per promuovere ideologie di estrema destra. Il suo metodo è destabilizzare e acquisire, cosa che sta facendo persino col governo americano; il suo scopo ultimo sembra quello di creare i propri governi fantoccio in giro per il mondo. Proprio per questo i paragoni con figure autoritarie del passato sono ingannevoli: è una cosa nuova.

Saluto Nazista: i saluti nazisti alla cerimonia di insediamento di Donald Trump sono stati intepretati da Low come un tentativo di Musk di guadagnare il favore dell'ala estrema del movimento MAGA, oltre al trolling e a far parlare di sé almeno quanto di Trump. Forse si aspettava un saluto nazista di risposta dal pubblico, cosa che non è successa.

Reazioni: Il post di Low è diventato virale. Alcuni hanno sostenuto le affermazioni di Low, mentre altri hanno difeso Musk. La controversia ha anche portato alla censura del post su Facebook, con Low che ha denunciato il blocco del suo account e le minacce di morte ricevute. Per alcuni addirittura Philip Low nemmeno esisterebbe, ma sarebbe un account fasullo per danneggiare Elon Musk.

Noi: che possiamo fare? Niente. Ma riempire internet di immagini con Elon Musk che fa brutte cose potrebbe essere almeno divertente.

Articolo: intro, origini, accuse, saluto nazista, reazioni, noi.

Assumendo la personalità di Giancarlo Salvetti, scrivi un approfondito articolo dal tono tagliente, ironico e brillante.

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