Welcome to Favelas, Elon Musk e la fine dell’informazione

La pagina social italiana Welcome to Favelas ha annunciato di aver incontrato rappresentanti europei di Elon Musk per discutere la creazione di un sistema di informazione decentralizzato. Nessuna conferma ufficiale da parte di Musk o delle sue aziende, solo la parola di Massimiliano Zossolo, fondatore della pagina.

Cos’è “Welcome to Favelas”
Nata come una vetrina goliardica di degrado, violenza e malcostume in Italia, la pagina ha costruito il suo impero sulla viralità. Gli utenti inviano video, foto, testimonianze e WTF pubblica, senza particolari filtri né contestualizzazioni. Il risultato è un feed costante di incidenti, risse, furti, scene di ordinaria follia urbana. Una narrazione della società italiana che non è sbagliata in sé, ma che è deliberatamente parziale e costruita per generare indignazione a ciclo continuo.

Negli anni, però, il progetto è cambiato. Welcome to Favelas si è data un tono più serio, arrivando a proporsi come una testata d’informazione. Ha lanciato una rassegna stampa quotidiana e ha iniziato a occuparsi anche di cronaca nazionale e politica. Un’evoluzione inevitabile, considerando il seguito di milioni di utenti. Ma una domanda resta: chi controlla Welcome to Favelas? Chi verifica quello che pubblica?

Le conferme e il problema dell’informazione “dal basso”
Zossolo ha confermato l’incontro con lo staff di Musk senza rivelare dettagli, limitandosi a dire che il tema centrale era la costruzione di un sistema di informazione decentralizzato, libero dai “fact-checker” e immune alla censura delle piattaforme social. Il fondatore di Welcome to Favelas si lamenta da tempo dei blocchi ricevuti da Facebook e Instagram, attribuendoli alla volontà di soffocare una narrazione alternativa. Ma la verità è che le piattaforme, nel bene e nel male, cercano di limitare contenuti violenti o falsi, e WTF ne pubblica in quantità industriale.

Il problema non è solo la censura dei social, che pure esiste e spesso è arbitraria. Il problema è che dietro l’etichetta della “libera informazione”, questi modelli di giornalismo finiscono per diventare strumenti di manipolazione di massa, senza alcuna responsabilità editoriale.

Perché Musk ha bisogno di pagine come questa
Elon Musk ha dichiarato guerra aperta all’informazione tradizionale. Il suo obiettivo è chiaro: distruggere il sistema giornalistico per sostituirlo con un network di “giornalismo cittadino” e “informazione senza filtri”. Non lo fa per la libertà d’espressione, non lo fa per il pluralismo, non lo fa per contrastare la censura. Lo fa perché vuole che ogni notizia sia intercambiabile con un’opinione, che non esista più alcuna autorità riconosciuta capace di stabilire se qualcosa è vero o falso.

La stampa tradizionale ha i suoi problemi? Certo, e nessuno li nega. Ma almeno esistono criteri, standard, responsabilità. Se un giornale pubblica una notizia falsa, c’è un direttore che ne risponde. Se lo fa una pagina social, chi risponde? Nessuno.

L’idea di Musk non è solo la decentralizzazione dell’informazione: è la sua completa deregolamentazione. È un mondo in cui ogni calunnia, ogni disinformazione, ogni costruzione propagandistica trova spazio, perché la verifica dei fatti diventa di per sé un atto sospetto.

L’esempio concreto
Se pensate che sia un’esagerazione, guardate cosa sta succedendo in queste ore. Musk e Donald Trump Jr. hanno ricondiviso un video fake secondo cui USAID avrebbe pagato milioni di dollari a celebrità americane per promuovere la guerra in Ucraina. Il video è un falso, costruito dall’intelligence russa, ma su X è ancora lì, con 4,2 milioni di visualizzazioni.

Questo è il futuro dell’informazione secondo Musk: un sistema in cui ogni menzogna può essere diffusa su scala globale senza alcuna conseguenza. Un sistema in cui i media tradizionali, con tutti i loro limiti, vengono smantellati per lasciare spazio a un’arena selvaggia in cui la verità è solo un’opinione tra le tante.

Ecco perché l’incontro tra Welcome to Favelas e lo staff di Musk è significativo. Non è solo una pagina italiana che cerca di espandere il suo progetto. È un tassello in un piano molto più grande: la costruzione di un ecosistema in cui l’informazione è completamente destrutturata, in cui chiunque può diffondere qualsiasi cosa senza controlli, senza verifiche, senza conseguenze.

Se questo è il futuro del giornalismo, non sarà un futuro libero. Sarà un futuro in cui la propaganda, la calunnia e la menzogna avranno definitivamente vinto.

(Roberto De Santis)

Prompt:

Intro: La pagina social italiana "Welcome to Favelas" ha dichiarato di aver avuto un incontro con rappresentanti europei di Elon Musk per discutere la creazione di un sistema di informazione decentralizzato. non ci sono state conferme ufficiali da parte di Musk o delle sue aziende.

WTF: la pagina, fondata da Massimiliano Zossolo, e si è fatta conoscere con la pubblicazione di episodi di degrado, violenza e malcostume in Italia. Grazie a contenuti virali pubblicati dagli utenti, vanta ormai milioni di follower. Da una semplice pagina goliardica, "Welcome to Favelas" è diventata una sorta di testata di informazione, introducendo anche una rassegna stampa sui fatti del giorno.

Conferme: In un'intervista, Zossolo ha confermato l'incontro con lo staff di Musk, pur senza rivelare ulteriori dettagli, sottolineando l'importanza di costruire un sistema di informazione decentralizzato e di contrastare le fake news. La pagina ha affrontato vari blocchi su Facebook e altre piattaforme social, spesso a causa di contenuti considerati inappropriati. Zossolo ha criticato il sistema dei fact-checker, sostenendo che spesso lavorano per testate che utilizzano le notizie pubblicate da "Welcome to Favelas". L'idea è che nei prossimi anni WTF diventi il primo aggregatore di notizie cittadine.

Perché: l'idea di Musk è evidente: creare network di "giornalismo cittadino", "giornalismo disintermediato", per contrastare i corrotti media mainstream intasati dalla cultura woke e dalla censura. Naturalmente, la realtà è un'altra: Musk vuole sferrare un colpo mortale a ciò che resta dell'informazione tradizionale (non certo esente da colpe, nessuno lo nega) per legittimare un sistema "dal basso" in cui ogni opinione, anche la peggiore, è normalizzata e legittimata.

Esempio: Musk e Trump Jr. ricondividono proprio in questi giorni il tweet di un video fabbricato ad arte secondo cui USAID ha pagato milioni a celebrità americane per andare in Ucraina. È completamente falso, è un'operazione diretta dall'intelligence russa, ma il tweet è ancora lì: 4,2 milioni di visualizzazioni. Pensate ad una stampa piena di calunnie volte a legittimare questa o quella operazione governativa, in cui ogni voce contraria viene zittita in quanto ormai "attentato alla libertà d'espressione".

Articolo: intro, WTF, conferme, perché, esempio. Prosegui poi sulla linea tracciata dall'articolo.

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