
C’è qualcosa di magico e rassicurante nelle tradizioni natalizie. Tra panettoni, regali e inevitabili tombolate, una certezza rimane incrollabile: la messa in onda di Una Poltrona per Due. Il capolavoro di John Landis, uscito nel lontano 1983, è ormai parte del Natale italiano al pari dell’albero e del presepe. E come ogni anno, milioni di persone si riuniscono davanti alla TV per gustarsi le disavventure di Dan Aykroyd e Eddie Murphy, riscoprendo un film che, nonostante il passare del tempo, non perde un grammo del suo fascino.
Il Film: La Commedia Perfetta
John Landis è stato uno dei grandi maestri della commedia cinematografica, e Una Poltrona per Due rappresenta una delle sue vette più alte. È una pellicola che mescola intelligenza e risate, satira sociale e slapstick, confezionando un mix irresistibile che riesce a intrattenere e, al contempo, a far riflettere.
La storia, ormai nota, è quella di un esperimento sociale cinico orchestrato da due magnati senza scrupoli: scambiare le vite di un broker di successo (Dan Aykroyd) e di un senzatetto truffatore (Eddie Murphy) per dimostrare che il successo dipende più dalle circostanze che dal talento. Ma ciò che rende il film davvero brillante è la capacità di Landis di affrontare temi come la disparità economica, il razzismo e il pregiudizio con un’ironia tagliente e mai pedante.
Ogni battuta, ogni scena è un meccanismo perfettamente oliato, sostenuto da un cast in stato di grazia. Eddie Murphy, al culmine della sua carriera comica, incarna il carisma e la scaltrezza del self-made man, mentre Dan Aykroyd si dimostra maestro nell’arte dell’umiliazione comica. Senza dimenticare Jamie Lee Curtis, che con il suo personaggio di Ophelia dona al film un’irresistibile mix di sensualità e sarcasmo.
Polemiche: Quando la Woke Culture Attacca il Natale
Ma, come ormai ogni tradizione, anche questa non poteva sfuggire al ciclone del politicamente corretto. È recente un articolo pubblicato da Vanity Fair in cui si osa definire Una Poltrona per Due “problematico”. L’autore – di cui ometteremo il nome per evitare di dargli ulteriori palcoscenici – si chiede se sia “opportuno” trasmettere ancora questo film, citando alcune battute e scene che, nel contesto attuale, potrebbero essere considerate offensive.
Aspettiamo il prossimo passo: Censurare i classici della commedia?. Magari rinominare il film in qualcosa di più “sensibile” come Due Persone su un Mobile Condiviso. La verità è che il politicamente corretto, o meglio la sua deriva più patetica e moralista, non riesce a digerire nulla che non si pieghi alla sua visione monocromatica del mondo. Per chi vive di hashtag e di indignazione facile, un film come questo è un’eresia: troppo libero, troppo irriverente, troppo sincero.
In realtà, dietro questa polemica non c’è nulla di autentico. Si tratta dell’ennesimo tentativo di applicare la lente di oggi su un’opera del passato, ignorando completamente il contesto culturale e sociale in cui è nata. Sì, Una Poltrona per Due contiene battute taglienti e scene provocatorie, ma questo è il punto: è una satira! Un’opera che non si limita a divertire, ma che punta il dito contro le ipocrisie della società. Ironia della sorte, proprio quelle che oggi si cerca di cancellare.
Non Toccateci Landis
A chi attacca Una Poltrona per Due, un consiglio: rilassatevi. Guardate il film con un po’ di spirito natalizio e, magari, un bicchiere di vin brulé. Imparate a ridere di voi stessi e del mondo che vi circonda. Perché se c’è una cosa che Landis ci ha insegnato, è che l’ironia è l’arma più potente contro i mali della società.
Nel frattempo, noi ce ne freghiamo delle polemiche. Accenderemo la TV, ci godremo ancora una volta questo gioiello cinematografico e brinderemo alla libertà di ridere. Perché il Natale, per fortuna, non è woke. E speriamo non lo diventi mai.
(Giovanni Sarpi)
Prompt:
Intro: come ormai tradizione vuole, Natale è anche "Una Poltrona Per Due", mitico film di John Landis che non ti stanchi mai di rivedere.
Il film: parla dei grandi pregi del film e del cinema di Landis, grande maestro della commedia oggi un po' sottovalutato.
Polemiche: è recente un articolo di Vanity Fair in cui si parla di film "problematico", chiedendosi addirittura se sia opportuno trasmetterlo. Attacca l'articolo con sarcasmo sprezzante.
Articolo: intro, il film, polemiche.
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