
Si parla sempre più spesso di politicamente corretto, woke culture e di come certi prodotti culturali oggi sarebbero semplicemente impensabili. Il cinema, naturalmente, non è sfuggito a questa ondata di sensibilità ipertrofica. Ma in un mondo che sembra camminare sulle uova, è doveroso riportare sotto i riflettori un’epoca in cui l’unico obiettivo era far esplodere roba e uccidere nemici a palate: gli anni d’oro della Cannon Films.
La Cannon e il Sogno Rozzo degli Anni ’80
Fondata dai cugini Golan-Globus, la Cannon era il riflesso di un’epoca spudorata e sopra le righe. Era il regno in cui il buon gusto andava a morire, e l’azione sfrenata prendeva il sopravvento. Film come Delta Force, Invasion U.S.A., e Missing in Action non erano capolavori, e nemmeno pretendevano di esserlo. Erano puro intrattenimento testosteronico, concepiti per accendere l’adrenalina dello spettatore e nulla più.
L’estetica Cannon era spartana e immediata: budget risicati, esplosioni ovunque, cattivi così monodimensionali da sembrare usciti da un fumetto scadente, e protagonisti ruvidi, machi senza tempo. Chuck Norris, Charles Bronson e Jean-Claude Van Damme non recitavano: incarnavano archetipi. Erano vendicatori silenziosi, uomini duri che dicevano poco, sparavano molto e demolivano chiunque si mettesse sulla loro strada.
Nel contesto degli anni ’80, la Cannon rappresentava la controparte cinematografica del wrestling: esagerata, ridicola, ma irresistibile. E in quel periodo di Guerra Fredda e tensioni globali, non c’era bisogno di sottigliezza: i cattivi erano inevitabilmente russi, comunisti, terroristi mediorientali. Il messaggio? L’America è qui per salvarci tutti, con un M16 in una mano e una granata nell’altra.
Sarebbe uno Spasso anche Oggi
Ora, ammettiamolo: sarebbe davvero uno spasso tornare a vedere film così. Pensateci. Nemici immediatamente riconoscibili – russi e islamici, perché no – dipinti con una rozzezza eccessiva e volutamente stereotipata. Personaggi che non richiedono spiegazioni, approfondimenti o redemption arc: sono malvagi e devono morire, nel modo più spettacolare e truce possibile.
E poi, gli eroi. Oggi avremmo bisogno di figure che recuperino quello spirito “larger than life”, magari con un tocco contemporaneo. Gina Carano, espulsa da Hollywood per non essere abbastanza conforme, sarebbe perfetta per il ruolo. Oppure, perché non scommettere sulla giovane prodigiosa Rayna Vallandingham, scoperta di recente in Cobra Kai 6? Con il suo talento marziale, potrebbe incarnare una nuova generazione di vendicatori, portando avanti la tradizione ma con un twist fresco e al passo coi tempi.
Non servirebbe nemmeno reinventare la ruota. Esplosioni, inseguimenti, nemici che volano in aria, un protagonista con poche parole ma tanti proiettili. La formula funziona, basta applicarla senza vergogna.
La Lezione della Asylum
Se c’è una cosa che la Asylum ha insegnato, è che il “so bad it’s good” ha un mercato. Film come Sharknado non puntano alla qualità, ma all’autoironia, all’eccesso consapevole, e a quel piacere colpevole che spinge gli utenti a commentare su X (ex-Twitter) con gli amici. Una nuova Cannon potrebbe prendere spunto da questo modello, ma con una differenza fondamentale: tornare all’azione pura, senza scuse, senza complessi.
E non ci sarebbe bisogno del grande schermo: lo streaming è il terreno ideale per queste produzioni. Piattaforme come Netflix, Prime Video o Peacock sono affamate di contenuti che attraggano un pubblico vasto, e un ritorno all’azione anni ’80 potrebbe riempire quella nicchia nostalgica con un tocco moderno.
Un Sogno (Forse) Possibile
Immaginate un mondo dove possiamo tornare a vedere film d’azione senza doverci preoccupare di cosa dice il “consiglio etico” di turno. Dove i buoni sono eroici e i cattivi, beh, cattivi. Dove il pubblico non è trattato come una massa da educare, ma come gente che vuole staccare la spina e godersi un paio d’ore di spettacolo rozzo e sincero.
Rivogliamo la Cannon. Rivogliamo i film che non chiedono scusa per essere quello che sono. E se qualcuno si offende? Beh, lasciatelo fuori dal cinema: non era il pubblico giusto, comunque.
(Giovanni Sarpi)
Prompt:
Intro: si parla spesso di lotta al politicamente corretto e della cultura woke, e di come questo o quel prodotto culturale oggi no sarebbero concepibili. Ti piace ora riportare sotto i riflettori i film action della Cannon.
Cannon: fai una panoramica sulla Cannon e sulla sua estetica e come si inserivano nel contesto cinematografico degli anni '80.
Oggi: sarebbe davvero uno spasso vedere nuovi film in cui nemici sono ineviabilmente russi e islamici caratterizzati in maniera rozza e stereotipata (del resto i personaggi devono essere subito chiari e comprensibili) e pronti a morire nel modo più spettacolare e truce possibile per mano di qualche ruvido eroe, o eroina, perché no. Ci vedresti benissimo Gina Carano, oppure la prodigiosa, giovanissima Rayna Vallandingham scoperta in Cobra Kai 6.
Asylum: la Asylum ha trovato la sua dimensione col "so bad it's good" da commentare su X con gli amici, una neonata Cannon potrebbe basarsi su un consenso simile, tutto sulle piattaforme di streaming e senza bisogno di cinema.
Articolo: intro, Cannon, Asylum, oggi.
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