
Vedendo il bellissimo Nosferatu di Robert Eggers qualche sera fa, mi è rimasta impressa una frase pronunciata dal conte Orlok, verso l’inizio del film. Quando il giovane Thomas gli racconta di aver visto degli zingari profanare un cadavere in una tomba, Orlok risponde con un sorrisetto sinistro: “Non vedo l’ora di arrivare in Germania, dove queste stupide superstizioni non esistono più.” Ovvero: dove niente può fermarlo, perché nessuno è preparato. Una battuta che suona più attuale di quanto avremmo mai voluto ammettere.
Călin Georgescu, candidato alle prossime elezioni presidenziali in Romania, è uno di quei personaggi che non avrebbero sfigurato nel cast di un film gotico. Anzi, forse Robert Eggers potrebbe già averlo adocchiato per un prossimo progetto. Georgescu ha condotto una campagna elettorale quasi interamente su TikTok, mescolando messaggi spirituali, teorie complottistiche e critiche alla modernità. Niente di male, penserete: ognuno fa politica come può. Ma il nostro Călin ha aggiunto un tocco di sapore retrò, elogiando figure come Ion Antonescu e Corneliu Zelea Codreanu, leader della famigerata Guardia di Ferro, e mostrando legami con Alexander Dugin, l’ideologo fascista russo.
Non contento, ha sfoggiato una certa creatività pseudoscientifica: secondo lui, l’acqua ha memoria (ma forse è troppo distratta per usarla), e le bibite gassate conterrebbero nanochip. Insomma, una fantasia degna del miglior horror, se non fosse che Georgescu è ben più reale del conte Orlok e che il suo spettacolo è applaudito da un pubblico in carne e ossa. Una campagna apparentemente autofinanziata, che strizza l’occhio a TikTok con balletti e messaggi “spirituali,” è in realtà sorretta da account falsi, attacchi informatici e, probabilmente, qualche aiuto esterno dalla Russia.
Fino a pochi anni fa, personaggi come Georgescu sarebbero stati semplicemente catalogati come “scemi del villaggio” – coloriti, forse persino affascinanti nelle loro eccentricità, ma mai presi sul serio. La politica, dopotutto, richiedeva una certa gravitas. Ma oggi, in questo strano mondo post-razionale, lo “scemo del villaggio” ha trovato il suo habitat naturale sui social media, trasformandosi in “visionario” o “outsider.” Le sue idee, che un tempo avremmo deriso durante una sagra paesana, sono diventate piattaforme politiche, e lui si muove libero come Orlok nella Germania di cui sopra.
Il fenomeno Georgescu non è un caso isolato, ma parte di un movimento globale che mescola spiritualità, superstizione, nazionalismo mistico e una certa abilità nel diffondere paura. È una miscela di politica, occultismo e complottismo, con una punta di nostalgia per epoche che non abbiamo vissuto ma che, chissà perché, ci sembrano migliori. Dall’Europa agli Stati Uniti, la razionalità è spesso messa da parte in favore di idee irrazionali, antiscientifiche e, guarda caso, spesso pro-Russia. Non è solo inquietante: è il sintomo di una transizione più grande, che richiede nuove parole per essere descritta.
Ripensando alla nostra storia recente, mi viene in mente un periodo straordinario che chiamerei il “Sessantennio della Civiltà.” È stato un’interruzione positiva della Storia, quella con la “S” maiuscola, che va dal 1945 al 2008. Un’epoca in cui l’Occidente ha goduto di stabilità politica, progresso economico, alfabetizzazione crescente e una fede incrollabile nel razionalismo. Ma, come ogni parentesi felice, anche questa è giunta al termine.
Dal 2008, con la crisi economica globale, qualcosa si è rotto. La crescita economica si è fermata, l’accesso a internet ha democratizzato (e frammentato) la conoscenza, e la politica si è spostata verso gli estremi, abbandonando il centro come un salotto troppo noioso. La nostra capacità di condividere una narrazione comune si è disintegrata sotto il peso di meme, fake news e infiniti TikTok.
Mi torna in mente Tre Cuori e Tre Leoni, un romanzo di Poul Anderson che ruota attorno alla lotta tra la Legge e il Caos. Il Sessantennio della Civiltà è stato un lungo periodo di Legge, ma ora il pendolo è tornato verso il Caos. E non abbiamo un Holger Carlsen, l’eroe del romanzo, a combattere per noi. Abbiamo, invece, Călin Georgescu su TikTok.
Il Caos ci ha colti impreparati, proprio come i tedeschi al cospetto del conte Orlok. I processi di unificazione e pacificazione che hanno caratterizzato la nostra epoca d’oro stanno iniziando a sgretolarsi, lasciando spazio a fanatismo e discordia. Forse le future decadi saranno segnate da brutalità e conflitti, o forse no. Ma una cosa è certa: il Sessantennio della Civiltà non tornerà, e la vera sfida sarà affrontare questo nuovo mondo con occhi aperti, o almeno, con aglio e crocifisso.
(Luisa Bianchi)
Prompt:
Intro: vedendo il bellissimo "Nosferatu" di Robert Eggers, visto pochi giorni fa, ti è rimasta impressa una frase pronunciata, verso l'inizio, dal conte Orlok. Quando il giovane Thomas gli riferisce di aver visto gli zingari profanare un cadavere in una tomba, Orlok risponde che non vede l'ora di arrivare in Germania, dove queste stupide superstizioni non esistono più. Ovvero: dove niente può fermarlo, perché sono impreparati.
CG1: Călin Georgescu, candidato alle elezioni presidenziali rumene, ha guadagnato notorietà con una campagna elettorale condotta quasi esclusivamente su TikTok, basata su messaggi spirituali, teorie complottistiche e critiche alla modernità. Nonostante il suo approccio "New Age", ha elogiato figure controverse come Ion Antonescu e il leader della Guardia di Ferro, Corneliu Zelea Codreanu, mostrando legami con Alexander Dugin, ideologo fascista russo. Georgescu ha anche diffuso idee pseudoscientifiche, come la convinzione che l'acqua abbia memoria e che le bevande gassate contengano nanochip. La sua campagna, apparentemente autofinanziata, è stata supportata da account falsi, attacchi informatici e presunti fondi esterni, probabilmente legati alla Russia.
Scemi: Fino a pochi anni fa, per i personaggi come Georgescu c'era una comoda etichetta: "scemo del villaggio". Chi avesse avuto idee simili si sarebbe ben guardato dall'usarle per una piattaforma politica.
CG2: Il fenomeno Georgescu rappresenta un movimento globale che combina spiritualità, superstizione, nazionalismo mistico e la diffusione della paura, confondendo le linee tra politica, occultismo e complottismo. Tendenze simili emergono in tutta Europa e negli Stati Uniti, con figure politiche e mediatiche che promuovono idee irrazionali, antiscientifiche e spesso pro-Russia. La crescente influenza di questo fenomeno mette in discussione i valori democratici e razionali, evidenziando la necessità di una nuova terminologia per descrivere queste dinamiche politiche.
Sessantennio di Civiltà: riflettendo, un periodo storico unico, caratterizzato da un'eccezionale stabilità e progresso nei paesi occidentali, è finito. Questo periodo, che va dal 1945 al 2008, è più un'interruzione positiva rispetto ai determinismi storici precedenti, segnato da successi in vari ambiti come l'alfabetizzazione, l'omogeneità culturale, il consenso politico e il trionfo del razionalismo. A partire dalla crisi economica del 2008, si è verificata una rottura in questo equilibrio, con un ritorno a condizioni simili a quelle pre-industriali. Questo cambiamento è attribuito a quattro fattori principali: la fine della crescita continua del PIL e dell'approvvigionamento energetico, l'accesso diffuso a Internet, lo spostamento del centro politico verso gli estremi e la frantumazione della conoscenza (spiega i perché).
HC: tutto ciò ti ha fatto pensare alla teoria della Legge e del Caos alla base di un bel romanzo di Poul Anderson, "Tre Cuori e Tre Leoni"; il Sessantennio della Civiltà è stato un periodo eccezionalmente lungo di Legge, adesso stiamo tornando al Caos, senza peraltro un Holger Carlsen a lottare per noi.
Caos: Il Caos si è rafforzato senza che noi ce ne accorgessimo e ci ha colti impreparati, come la Germania era impreparata all'arrivo del Conte Orlok. I processi di unificazione e pacificazione che hanno caratterizzato il Sessantennio di Civiltà stanno iniziando a disintegrarsi, e che le future decadi saranno probabilmente più brutali e caotiche, segnate da discordia e fanatismo.Articolo: intro, CG1, Scemi, CG2, Sessantennio Civilizzato, HC, Caos.
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