
A volte hai proprio voglia di iscriverti agli Uruk-Hai. Davvero. Ti fai crescere i denti aguzzi, ti dipingi la faccia di nero e marci al ritmo di tamburi tribali per non sentire più certe castronerie. Perché c’è un limite a tutto, anche alla pazienza.
Eccoci qua, dunque, a parlare del visionario, del messia tecnologico che non manca mai di tirare fuori una nuova genialata. Stavolta il signor Elon Musk è sotto accusa per un gesto che, a detta di molti, potrebbe essere interpretato come un saluto nazista. Ma naturalmente, i suoi fan e difensori sono pronti a ribattere: “Siete voi che vedete nazisti dappertutto! State decontestualizzando! È un semplice gesto, nulla di più.”
Bene, parliamo di contesto allora. Perché il contesto è importante, e io sono stanco di essere preso in giro da quelli che tirano fuori il mantra del “fascismo degli antifascisti”. Prendiamo la svastica, per esempio. È un simbolo antichissimo, usato da culture millenarie in Asia e nel subcontinente indiano. Se la vedo in un tempio a Katmandu, capisco immediatamente che non ha nulla a che vedere con il Terzo Reich. Ma se la vedo dipinta su un muro a Milano, magari accanto al simbolo di un partito di estrema destra, non mi venite a dire che sto “decontestualizzando”.
Il gesto di Musk – che di per sé potrebbe anche significare qualcosa di innocente come “il mio cuore è con voi” – cambia radicalmente di significato quando viene fatto da un personaggio che sostiene apertamente la destra radicale e neonazista in tutta Europa. E non è nemmeno una novità: Musk sa benissimo come giocare sul filo della provocazione e del trollaggio per scatenare certe reazioni. È il suo gioco preferito, e ci sono ancora persone che ci cascano.
Allora, un consiglio per gli amici della “decontestualizzazione”: non contradditevi. Siate coerenti. Considerate sempre il contesto, e non solo quando vi fa comodo. Sono le stesse persone che, appena proponi di aumentare il salario minimo o garantire un minimo di equità sociale, iniziano a gridare al comunismo. Eppure, quando qualcuno fa un gesto che puzza lontano un chilometro di revisionismo, sono i primi a dirti che “stai esagerando”.
Dopo questa, mi aspetto che Elon Musk dichiari pubblicamente che l’11 febbraio 1990 sia stato il giorno più triste della sua vita. Sì, proprio quello: il giorno in cui Nelson Mandela venne scarcerato. Perché a questo punto, non ci sarebbe nulla di strano. Non dimentichiamo che è lo stesso uomo che, tra un razzo e una Tesla, ha espresso nostalgia per l’epoca coloniale, quella stessa epoca che Mandela ha combattuto per tutta la vita.
Musk non è un genio visionario. È un miliardario viziato che gioca a fare il provocatore per il puro gusto di vedere quanto può spingersi oltre prima che qualcuno gli dica di smetterla. E la cosa più triste è che il mondo continua a dargli corda, come se fosse un bambino troppo cresciuto che nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere in punizione.
A volte, davvero, meglio gli Uruk-Hai.
(Roberto De Santis)
Prompt:
Intro: a volte hai proprio voglia di iscriverti agli Uruk-Hai.
Musk: Ora si sentono molte accuse di "decontestualizzazione" e il solito "vedete nazisti dappertutto" perché il gesto del "genio visionario" può effettivamente essere interpretato come un saluto che non ha nulla a che vedere con il nazismo. Tuttavia, è importante ricordare il contesto, perché sono stanco di essere preso in giro da quelli che parlano del "fascismo degli antifascisti". Prendiamo la croce uncinata: la svastica è un simbolo antichissimo usato da molte culture, specialmente in Asia e nel subcontinente indiano. Quindi, se la vedo a Katmandu, non mi fa un effetto particolare. Ma se la vedo in Occidente, magari sul muro di una sede di un partito di estrema destra, assume chiaramente un altro significato. Se qualcuno mi dice che sto decontestualizzando e che è solo un simbolo antico, prima rido e poi mi arrabbio. Quel saluto che di per sé significa "my heart goes to you" e che non ha nulla a che vedere con Joseph Goebbels & Co., diventa però tossico ed estremamente ambiguo quando viene fatto da qualcuno che sostiene apertamente la destra radicale neonazista in tutta Europa. Inoltre, Musk sa come giocare sul filo della provocazione e del trollaggio per far scattare intenzionalmente certe reazioni. Quindi invito quelli della "decontestualizzazione" a non contraddirsi e a considerare il contesto. Inoltre, spesso queste sono le stesse persone che, se proponi di aumentare il salario minimo, iniziano a gridare al "comunismo".
Prossimamente: ci aspettiamo che Elon Musk presto dichiari che l'11 febbraio 1990 sia stato il giorno più triste della sua vita. Sì, quando NelsonMandela fu scarcerato.
Articolo: intro, Musk, prossimamente.
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