Il ritorno di Donald Trump e il mondo che ci aspetta – parte 2

Come promesso, eccoci alla seconda parte dell’analisi sul mondo che ci aspetta con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Prima di tuffarci, mi permetto un consiglio: oltre alla prima parte di questo articolo, date un’occhiata alle riflessioni di Luisa Bianchi e Roberto De Santis. Hanno toccato corde importanti e meritano attenzione. Ora però, facciamo un respiro profondo e addentriamoci nel cuore del dibattito.

MAGA: Tradizione, modernità e promesse da venditore ambulante

Il MAGA – Make America Great Again – è stato spesso liquidato come un movimento di nostalgici: operai colpiti dalla deindustrializzazione, redneck con il cappellino rosso e ceto medio smarrito in cerca di un tempo perduto, quando un lavoro di otto ore bastava per mantenere una famiglia. Ma ridurre il MAGA a una caricatura sarebbe un errore. Questo movimento ha saputo abbracciare la modernità: dalla comunicazione iperefficace sui social alla promessa di progresso tecnologico, il MAGA non è solo uno sguardo indietro, ma anche un ottimismo mal riposto nel potere della tecnica e della finanza.

In questo contesto, Trump è il perfetto maestro di cerimonie, capace di fare appello sia alla nostalgia operaia che alle ambizioni dei giganti della Silicon Valley. Una fusione inaspettata, ma letale.

Andreessen: il simbolo della fusione tra tech e Trump

Marc Andreessen, visionario della Silicon Valley, incarna questa strana alleanza tra tecnologia e populismo. Fondatore di Mosaic e Netscape, Andreessen si è spostato dall’essere un democratico progressista a un sostenitore di Trump. La sua ribellione contro regolamentazioni come quelle su criptovalute e intelligenza artificiale è paradigmatica: perché piegarsi ai lacci governativi, quando puoi promettere al mondo innovazione illimitata?

Come lui, anche Elon Musk e altri giganti tecnologici vedono nelle regolamentazioni una minaccia al loro potere. Ma questa lotta per la libertà imprenditoriale non è priva di costi: dietro alla retorica del progresso si nasconde un disegno che rischia di lasciare le persone comuni in balia dei più forti.

Agenzie, regolamenti e il paradosso della protezione

Le agenzie governative, si sa, non godono di buona reputazione. Per chiunque gestisca una piccola impresa, parole come “nuove normative” o “registratori telematici” evocano immagini di scartoffie infinite e costi aggiuntivi. Certo, questi regolamenti hanno spesso l’obiettivo di proteggere i più vulnerabili, ma nella pratica finiscono per schiacciare proprio chi dovrebbe esserne tutelato.

Il risultato? Un circolo vizioso in cui le piccole imprese arrancano, mentre i colossi – che possono permettersi legioni di avvocati e contabili – prosperano. Questo fenomeno, per Trump e il suo seguito, è l’esempio perfetto del “deep state”: il nemico da combattere.

DEI: Quando l’inclusione divide

Le politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) sono un altro bersaglio del MAGA. Disegnate per promuovere un ambiente più equo, vengono spesso percepite – talvolta a ragione – come un attacco alla meritocrazia. Per molti lavoratori, queste politiche rappresentano l’ennesima interferenza di un sistema che premia tutto tranne il talento.

È facile capire perché Trump e i suoi seguaci trovino terreno fertile in questo malcontento. DEI, tasse, regolamentazioni: etichetta tutto come “deep state” e hai il nemico perfetto.

Immigrazione: la paura della competizione

Per i lavoratori a bassa qualificazione, l’immigrazione è una minaccia tangibile. Non importa che gli economisti abbiano dimostrato come gli immigrati spesso contribuiscano più di quanto ricevano: per chi teme di perdere il proprio lavoro, la realtà è un’altra.

Trump, con la sua retorica, sfrutta questo timore per rafforzare la narrazione del “noi contro loro”. Il risultato? Una spaccatura sociale che, anziché essere colmata, viene ampliata.

Europa e il suo “deep state”

Non è solo negli Stati Uniti che il “deep state” è diventato il bersaglio preferito. In Europa, figure come Giorgia Meloni, Marine Le Pen e l’AfD stanno riscrivendo le regole del gioco. La loro avversione per Bruxelles e le sue regolamentazioni riecheggia le critiche di Trump contro Washington.

Meloni, pur provenendo da una tradizione statalista, ha saputo cavalcare questa narrativa, dipingendo l’Unione Europea come un ostacolo alla libertà e alla sovranità nazionale. Ma questa crociata contro le regolamentazioni rischia di avere conseguenze pericolose.

L’alleanza dei giganti e delle persone comuni

La fusione tra i redneck del MAGA e i miliardari della Silicon Valley potrebbe sembrare una contraddizione, ma è in realtà una strategia geniale. Uniti nella loro avversione per le regole, hanno creato un movimento che sfida le tradizionali analisi di classe.

Ma attenzione: questa alleanza rischia di portare a un mondo dominato dalle corporation, dove la protezione dei più deboli passa in secondo piano. Senza regolamentazioni, alla fine vince il più forte, sia a livello individuale che statale.

Una nuova era di controllo privato

Non stiamo entrando in un’epoca fascista o nazista, come alcuni paventano, ma in una nuova era in cui i miliardari privati detengono un potere senza precedenti. È essenziale riconoscere questa realtà e prendere le contromisure necessarie, a partire dalla difesa dell’Europa come argine contro queste tendenze.

La domanda non è più se le regolamentazioni siano necessarie, ma come bilanciarle per proteggere i più deboli senza strangolare l’innovazione. La posta in gioco è altissima, e il tempo stringe.

Parlavamo di illusioni. Oggi ci troviamo davanti a un bivio: possiamo cedere alle narrazioni semplificate o possiamo riconoscere la complessità del mondo e agire di conseguenza. La scelta è nostra. E sarà determinante.

(Emma Nicheli)

Prompt:

Intro: come promesso, eccoci con la seconda parte dell'articolo in cui tento di capire il mondo che ci si prospetta davanti. Oltre alla prima parte, consiglio di leggere recenti articoli di Luisa Bianchi e Roberto De Santis, condivisibili per vari motivi.

MAGA: partiamo con il MAGA (Make America Great Again) di Donald Trump. Questo movimento è stato spesso visto come regressivo, composto da redneck, operai colpiti dalla deindustrializzazione e ceto medio in cerca di sicurezza economica, nostalgici di un'epoca in cui un lavoratore poteva mantenere la famiglia con un lavoro di 8 ore al giorno. Tuttavia, il movimento ha saputo anche abbracciare la modernità e l'innovazione tecnologica, sfruttando i mezzi di comunicazione e la finanza, promettendo un futuro radioso e mostrando ottimismo nel progresso e nella tecnica.

Anderssen: Marc Andreessen, figura leggendaria della Silicon Valley, rappresenta questa fusione tra tradizione e progresso. Andreessen, noto per il suo ruolo nella creazione di Mosaic e Netscape, è passato dall'essere un sostenitore dei democratici a un sostenitore di Trump. La sua opposizione alle regolamentazioni su criptovalute e intelligenza artificiale lo ha portato a scontrarsi con l'amministrazione Biden, vista come ostile allo sviluppo tecnologico. Andreessen e altri imprenditori tecnologici come Elon Musk si sono ribellati contro i controlli governativi, difendendo la loro libertà contro un governo percepito come asfissiante.

Agenzie: Le agenzie governative e i regolamenti sono spesso creati con l'intento di proteggere le fasce più vulnerabili della società. Questi regolamenti possono riguardare la sicurezza sul lavoro, la tutela ambientale, la protezione dei consumatori e molti altri ambiti. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, possono diventare un ostacolo significativo, soprattutto per le piccole imprese. Le piccole imprese spesso si trovano a dover affrontare costi elevati per adeguarsi a nuove normative. Ad esempio, l'introduzione di nuove leggi sulla tracciabilità delle spese o sull'adeguamento dei registratori telematici può comportare spese aggiuntive che non tutte le piccole imprese sono in grado di sostenere. Questo può portare a una riduzione della loro competitività e, in alcuni casi, alla chiusura dell'attività. Inoltre, la lentezza burocratica rappresenta un ulteriore ostacolo. La burocrazia in Italia, ad esempio, è nota per essere particolarmente complessa e lenta, con un costo economico e sociale elevatissimo. Le piccole imprese devono spesso destinare ingenti risorse all'adempimento dei soli obblighi amministrativi, sottraendo tempo e risorse preziose che potrebbero essere investite in innovazione e crescita. Questa situazione crea un paradosso: mentre i regolamenti sono pensati per proteggere i più deboli, finiscono per penalizzare proprio quelle piccole imprese che costituiscono il cuore pulsante del tessuto produttivo. La lentezza burocratica e i costi di adeguamento possono diventare insostenibili, trasformando le agenzie governative e i regolamenti in nemici piuttosto che in alleati.

DEI: Le politiche DEI (Diversità, Equità e Inclusione), sebbene progettate per promuovere un ambiente di lavoro più equo, sono spesso percepite come ingiuste e contrarie alla meritocrazia. Molti ritengono che queste politiche possano favorire alcuni gruppi a scapito di altri, indipendentemente dal merito individuale.

Immigrazione: La paura dell'immigrazione tra i lavoratori a bassa specializzazione è spesso legata alla percezione che gli immigrati possano sottrarre loro opportunità di lavoro. Questo timore è alimentato dalla competizione diretta per lavori che richiedono poche qualifiche, dove gli immigrati sono spesso disposti ad accettare salari più bassi e condizioni di lavoro meno favorevoli. La consapevolezza di non poter contare su lavori di questo tipo per potersi tirare su in momenti difficili è un ulteriore picconata.

Deep State: agenzie governative, regolamenti, tasse, DEI - etichetta il tutto come "Deep State", il freno alla libera iniziativa, ed ecco il nemico perfetto.

Fusione: Trump ha saputo unire vari gruppi sociali, dai redneck agli imprenditori tecnologici, in una battaglia comune contro le regolamentazioni governative. Questa alleanza eterogenea sfida le tradizionali analisi di classe della sinistra, creando un movimento che non può essere facilmente categorizzato.

Europa: La nuova destra, rappresentata anche da figure europee come Giorgia Meloni, Marine Le Pen e l'AfD, condivide l'avversione per le tasse e i regolamenti, spesso attribuiti all'Unione Europea che rappresenta l'equivalente europeo del "Deep State" evocato da Trump. Meloni, pur provenendo da una tradizione statalista, ha criticato l'Europa per le sue regolamentazioni, vedendo Bruxelles come il nemico da abbattere.

Alleanza: Questa alleanza tra persone comuni e miliardari contro le regolamentazioni è pericolosa perché potrebbe dare troppo potere alle corporation, minacciando la libertà individuale e la protezione dei più deboli. Stiamo entrando in una nuova era di controllo privato senza precedenti, ed è importante difendere l'Europa per contrastare queste tendenze.

Nuova era: la nuova era non è una riesumazione del fascismo o nazismo, ma un'era in cui i miliardari privati hanno un potere di controllo e influenza senza precedenti. È essenziale comprendere rapidamente questa nuova realtà per prendere le contromisure necessarie, a partire dalla difesa dell'Europa. Senza leggi e regolamenti, alla fine vince il più forte, sia a livello individuale che statale.

Articolo: intro, MAGA, Anderssen, agenzie, DEI, immigrazione, deep state, fusione, Europa, alleanza, nuova era.

Assumendo la personalità di Emma Nicheli, scrivi un articolo approfondito, con tono serio ma gradevole, non privo di una certa ironia.

Scopri di più da Le Argentee Teste D'Uovo

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

2 commenti

Lascia un commento