L’Ucraina e la Resistenza Europea: Un Futuro da Difendere

Si parla tanto di Zelensky e dell’Ucraina, per ovvie ragioni. Il presidente ucraino ha attraversato l’Atlantico per chiedere aiuto, mentre sul campo di battaglia i suoi soldati affrontano una macchina bellica russa che, nonostante il sangue e il denaro spesi, avanza con la velocità di un ghiacciaio. Chi si ferma un attimo a guardare la situazione con una prospettiva più ampia capisce subito che questa non è solo una guerra di missili e droni, ma una lotta per il futuro dell’Europa. E del mondo democratico.

La guerra non si ferma, né si stanca

Tre anni dopo l’invasione su larga scala, l’Ucraina combatte ancora. L’esercito ucraino è il più grande d’Europa, con un milione di uomini in armi. Il fronte si estende per migliaia di chilometri e la guerra continua, anche se il resto del mondo sembra aver smesso di guardare. La società civile ucraina non si è arresa: le donazioni e il volontariato alimentano le truppe, la resistenza popolare è solida. Kiev non aspetta che l’Occidente si svegli, sa che il tempo è una risorsa tanto quanto i proiettili.

La Russia, invece, combatte con i metodi di sempre: carne da macello e bombardamenti di terrore. Ma il tempo non gioca a favore di Mosca. Ogni missile russo che distrugge una città ucraina è un missile che non può essere sostituito all’infinito. Ogni recluta mandata al massacro è un pezzo della società russa che svanisce, lasciando dietro di sé solo vedove e un’economia sempre più soffocata dalle esigenze belliche.

Dall’arte del bricolage alla produzione industriale

L’industria della difesa ucraina è un altro simbolo della resistenza. Nel 2022, l’Ucraina costruiva droni come se fossero lavoretti di scuola, con materiali improvvisati. Oggi, nel 2025, il paese ne produce 1,5 milioni l’anno, con un’industria bellica che si è trasformata in una macchina da guerra su scala nazionale.

Nei bunker sotterranei, squadre di tecnici pilotano sciami di droni con software avanzati. La Russia avanza? Bene, la sua logistica viene fatta a pezzi prima ancora di arrivare al fronte. Ogni colpo sferrato dall’Ucraina rende l’invasione russa un bagno di sangue insostenibile. Nonostante un anno di offensive, Mosca ha guadagnato solo piccole porzioni di territorio, pagandole a caro prezzo.

Secondo l’Istituto per lo Studio della Guerra, a questo ritmo l’esercito di Putin impiegherebbe 83 anni per conquistare l’80% restante dell’Ucraina. Un calcolo brutale che sottolinea un fatto semplice: Mosca non ha la capacità di vincere con le armi.

Putin non combatte solo sul campo di battaglia

Putin lo sa. Sa che non può vincere distruggendo l’esercito ucraino, quindi sta cercando di distruggere la volontà dell’Occidente. Il Cremlino non mira solo ai soldati, ma alle menti degli elettori europei e americani. L’obiettivo è far crollare il sostegno all’Ucraina prima che Kiev possa cambiare il corso della guerra.

Denaro russo finanzia influencer americani e partiti di estrema destra in Europa. Le elezioni tedesche hanno visto una spinta filo-russa, mentre il Cremlino alimenta la propaganda in ogni angolo del continente. L’arma più potente di Putin non è un missile ipersonico, ma la stanchezza dell’Occidente. Il cinismo. Il nichilismo. L’idea che la guerra sia troppo lunga, troppo costosa, troppo difficile da seguire.

Il colpo di grazia potrebbe arrivare da Washington. Con Trump di nuovo alla Casa Bianca, la strategia di Putin si è chiarita: convincere il presidente americano a chiudere i rubinetti, lasciando Zelensky con poche opzioni. Senza l’aiuto statunitense, l’Europa dovrà decidere se raddoppiare gli sforzi o accettare che un dittatore può ridisegnare i confini con la forza.

La sfida dell’Occidente: non cedere al torpore

L’Occidente può scegliere. Può resistere alla tentazione della distrazione, alla fatica della guerra. Può rifiutare la logica del “tanto non cambia nulla”, della resa mascherata da pragmatismo. Può decidere di non dare a Putin la vittoria che non è riuscito a conquistare sul campo di battaglia.

Il supporto all’Ucraina non è solo una questione militare. È una dichiarazione politica, economica e morale. È una dimostrazione che la democrazia non è debolezza, che la libertà ha ancora un prezzo che vale la pena pagare.

Nessuna pace che premi l’aggressione

La guerra finirà, ma non deve finire con un accordo che premi Putin. Nessuna pace che gli lasci in mano gli obiettivi con cui ha iniziato questa guerra dovrebbe essere accettata. Ogni concessione alla Russia oggi diventerà una minaccia domani.

Kiev combatte perché sa che la sua esistenza è in gioco. L’Occidente deve capire che la sua credibilità è in gioco. Se gli Stati Uniti e l’Europa cedono alla fatica, al cinismo, alla propaganda, allora Putin non avrà solo sconfitto l’Ucraina. Avrà dimostrato al mondo che la democrazia può essere schiacciata con il tempo, la disinformazione e la paura.

Il prezzo della libertà è l’attenzione costante. L’Ucraina sta pagando il suo tributo. L’Occidente deve solo trovare la volontà di non distrarsi.

(Serena Russo)

Prompt:

Intro: si parla tanto di Zelensky e dell'Ucraina, in questi giorni, per ovvie ragione. Ma che succede se guardiamo le cose in prospettiva?

Guerra: la guerra tra Ucraina e Russia ha continuato a imperversare, con l'esercito ucraino, forte di un milione di uomini, che rappresenta la forza militare più grande d'Europa, ancora in lotta. La società civile ucraina non ha mai smesso di fare volontariato e raccogliere fondi per le truppe, sostenendo così l'infrastruttura militare del paese.

Industria: L'industria della difesa ucraina ha subito una trasformazione radicale. Nel 2022, i piccoli laboratori costruivano droni con materiali semplici come cartone e colla. Tuttavia, nel 2024, le fabbriche ucraine hanno prodotto ben 1,5 milioni di droni, con previsioni di produzione ancora maggiori per quest'anno. Squadre di persone nei centri di comando sotterranei utilizzano software avanzati per colpire migliaia di obiettivi ogni mese, spiegando così il perché la Russia ha conquistato territorio solo lentamente, nonostante l'offensiva in corso da un anno.

Studio: L'Istituto per lo Studio della Guerra stima che, con l'attuale ritmo di avanzata, la Russia impiegherebbe 83 anni per catturare l'80% restante dell'Ucraina. Questa stima evidenzia le difficoltà della Russia nel mantenere una guerra prolungata, specialmente contro un'organizzazione e una determinazione così forti. La produzione militare della Russia sta cannibalizzando l'economia civile del paese, con un'inflazione alle stelle.

Putin: sa che l'unico modo per distruggere la sovranità ucraina è convincere gli alleati dell'Ucraina a stancarsi della guerra. Egli punta a influenzare politici e propaganda per ottenere questo risultato. Putin spera di vincere convincendo Trump a tagliare gli aiuti all'Ucraina, lasciando il presidente Zelensky senza carte da giocare, e convincendo gli europei che non possono vincere. A tal fine, il denaro di Putin ha finanziato influencer americani e sostenuto l'estrema destra pro-russa nelle elezioni tedesche, così come altri partiti filo-russi in tutto il continente. Non potendo vincere sul campo di battaglia, Putin mira a vincere nella mente dei suoi nemici.

Sfida: europei e americani, democratici e repubblicani, possono resistere alla tentazione della noia e della distrazione. Possono rifiutarsi di cedere al cinismo, al nichilismo e alle menzogne della propaganda russa, anche quando queste sono ripetute dal presidente degli Stati Uniti. Possono inoltre rifiutarsi di credere che l'Ucraina non abbia più carte da giocare e che il mondo democratico non abbia altre fonti di potere oltre a Donald Trump ed Elon Musk.

Nemico: Tre anni dopo l'inizio di questa guerra, la posta in gioco rimane invariata. Putin, che ieri ha lanciato uno degli attacchi più massicci dell'intero conflitto, desidera ancora distruggere la sovranità, la società civile, la democrazia e la libertà dell'Ucraina. Vuole ancora dimostrare al mondo che l'era della potenza americana è finita e che gli Stati Uniti non difenderanno più gli alleati in Europa, Asia o altrove. Putin aspira ad annullare le regole e le leggi che hanno mantenuto la pace in Europa per otto decenni, creando instabilità e paura non solo nei paesi confinanti con la Russia, ma in tutto il continente e persino nel resto del mondo.

Fine: La guerra finirà, ma sarà veramente conclusa solo quando Putin rinuncerà ai suoi obiettivi. Nessun accordo di pace che gli consenta di mantenere tali obiettivi dovrebbe essere accettato.

Articolo: intro, guerra, industria, studio, Putin, sfida, nemico, fine. Approfondisci dove ritieni necessario.

Assumendo la personalità e lo stile di scrittura di Serena Russo, scrivi un articolo tagliente e brillante.

Scopri di più da Le Argentee Teste D'Uovo

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento