Il Cybertruck Esplode: Elon Musk e l’Era della Beta Permanente

Nel mondo dello sviluppo software, il concetto di beta version è tanto familiare quanto inevitabile. Si tratta di un prodotto incompleto, rilasciato per raccogliere feedback e individuare problemi non previsti. Un esperimento controllato, con utenti consapevoli di essere cavie. Questo almeno è il caso normale. Ma cosa succede quando un’intera azienda, anzi, un intero brand, basa la sua strategia sul rilasciare continuamente versioni beta di prodotti… direttamente sul mercato?

Benvenuti nell’universo Tesla, o meglio, nell’universo Elon Musk.

Tesla: Quando l’esplosione diventa marketing

Il recente caso del Cybertruck esploso a Las Vegas è stato il plot twist che non sapevamo di volere, ma che in fondo tutti ci aspettavamo. Secondo le indagini, a causare l’esplosione è stato un ordigno piazzato nel veicolo: un attentato vero e proprio. Certo, questa volta Musk non può essere incolpato di un errore tecnico, ma è impossibile ignorare il fatto che Tesla sia già una veterana dei richiami di massa. Batterie che prendono fuoco, freni fantasma, sistemi di guida autonoma che confondono la luna con un semaforo verde. Qualche esempio?

  • 2022: Richiamati oltre 1,1 milioni di veicoli per problemi ai finestrini elettrici che potevano pizzicare le dita dei passeggeri.
  • 2021: Problemi con il sistema di guida autonoma “Full Self-Driving” che ignorava gli stop e sfidava il destino alle intersezioni.
  • 2019: Batterie che si surriscaldavano fino a incendiare l’intero veicolo, come se fosse una torcia olimpica.

Eppure, ogni incidente sembra diventare un’occasione per Musk di fare spin, trasformando i problemi in narrazioni eroiche di “innovazione sperimentale”.

Carri armati e Cybertruck: Gemelli separati alla nascita?

L’ultima perla? Musk ha dichiarato che il Cybertruck è fantastico perché, in caso di esplosione della batteria, la carrozzeria è così robusta da contenere l’intera forza dell’esplosione all’interno del veicolo, per poi ridirigerla verso l’alto attraverso il tettuccio.

Esattamente quello che accade con i carri armati russi, noti per il loro peculiare “design esplosivo” che rende ogni soldato una sorta di astronauta improvvisato. Per chi non fosse esperto di mezzi corazzati: questo sistema, soprannominato “effetto jack-in-the-box”, fa sì che l’intero equipaggio venga spazzato via con l’energia dell’esplosione. E sì, stiamo parlando dei famosi carri armati che non vincono guerre.

Quindi, a quanto pare, il Cybertruck condivide qualcosa con i T-72: un progetto che sembra pensato più per spettacolarizzare il fallimento che per evitarlo.

Elon Musk: Genio visionario o venditore di olio di serpente?

Elon Musk, il re dei troll, continua a oscillare tra il ruolo di “genio visionario” e quello di venditore di fumo high-tech. Il suo brand non si basa più sulla qualità del prodotto, ma sull’immagine: una narrazione che attira investitori pronti a scommettere su tutto ciò che luccica di futuro.

Ma dietro la facciata scintillante si intravede un vuoto preoccupante. Musk lo sa, probabilmente meglio di chiunque altro. Non è un caso che si sia legato così strettamente a Donald Trump, cercando quelle commesse statali che potrebbero trasformare Tesla e SpaceX in una sorta di industria bellica moderna, sovvenzionata per sopravvivere.

Paralleli inquietanti: Da Tony Stark a Ted Faro

I fan lo vedono come Tony Stark, l’ironico e geniale industriale della Marvel. I critici lo paragonano a Lex Luthor, il magnate spietato della DC Comics. Ma forse i paragoni più accurati sono meno lusinghieri.

Musk ricorda Ted Faro, il CEO visionario e irresponsabile del videogioco Horizon: Zero Dawn, che con la sua sete di innovazione senza freni ha portato l’umanità al collasso. O Peter Isherwell, il magnate tech di Don’t Look Up, ossessionato dai profitti e totalmente scollegato dalla realtà.

In entrambi i casi, l’elemento comune è chiaro: un culto della personalità che offusca i problemi reali, una narrazione che serve più a vendere un sogno che a costruire una realtà sostenibile.

La beta perpetua di Musk

Alla fine, Elon Musk non vende solo auto, razzi o pannelli solari. Vende un’idea: quella che l’imperfezione sia accettabile, che il fallimento sia innovazione e che l’utente finale debba essere sempre pronto a fare da beta tester.

Ma quanto può durare questo gioco? Quanto a lungo il pubblico sarà disposto a pagare per essere parte di un esperimento? Forse, un giorno, anche la fede incrollabile nell’icona high-tech per eccellenza raggiungerà il suo punto di rottura. E quando succederà, sarà interessante vedere se Musk sarà ancora lì a cavalcare l’esplosione… o se, come il Cybertruck, si limiterà a disperdersi in fumo.

(Giovanni Sarpi)

Prompt:

Intro: illustra il concetto di beta version nello sviluppo del software.

Tesla: l'esplosione del Cybertruck Tesla (ricorda le circostanze) di pochi giorni a Las Vegas fa ti ha dato l'illuminazione: in realtà, tutti i prodotti di Elon Musk sono delle versioni beta, con il pubblico a fare da ignaro beta tester.Va detto che in realtà le indagini hanno evidenziato la presenza di esplosivo e quindi di un attentato - l'auto non è esplosa da sola... stranamente, se pensiamo alle numerose volte che auto Tesla sono state ritirate dal mercato per gravi problemi (riportane qualcuno).

Carri: Musk sta gridando ai quattro venti che il Cybertruck è fantastico perchè se qualcosa esplode, tipo la batteria, la carrozzeria è così robusta che l'intera forza dell'esplosione viene contenuta all'interno del veicolo, e poi ridiretta attraverso il tettuccio. Che in effetti è esattamente quel che succede con i carri armati russi, che come sappiamo sono i migliori del mondo.

Musk: il re dei troll e "genio visionario" sembra l'ennesimo venditore di olio di serpente. Un brand ormai che attira investimenti grazie al nome e al settore high tech, ma destinato a svuotarsi prima o poi. Musk stesso probabilmente lo sa e si è legato così tanto a Trump per avere enormi commesse statali con cui far sopravvivere le sue aziende.

Paralleli: i sostenitori lo paragonano a Tony Stark, i detrattori a Lex Luthor, ma in realtà Musk andrebbe paragonato a Ted Faro (Horizon: Zero Dawn) o a Peter Isherwell (Don't Look Up).

Articolo: intro, Tesla, Carri, Musk, Paralleli.

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